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Mercoledì 29 MAGGIO 2024
Primo intervento al cuore con il robot in Abruzzo all’ospedale di Chieti 

Il primato è toccato a una paziente affetta da coronaropatia, che ha superato perfettamente l’operazione e dopo 3 giorni è stata dimessa. “La Cardiochirurgia Robotica è l’approccio chirurgico più innovativo e rappresenta l’evoluzione estrema della mini invasività. I vantaggi dell’utilizzo del robot nel nostro campo sono notevoli”, sottolinea Umberto Benedetto, Direttore del Dipartimento Cuore e della Cardiochirurgia di Chieti.

E’ una donna di 66 anni, residente in un comune della Marrucina, la prima in Abruzzo a essere operata al cuore con il robot. All’ospedale di Chieti l’équipe di Umberto Benedetto, Direttore del Dipartimento Cuore e della Cardiochirurgia, ha aperto la strada alla cardiochirurgia robotica con un intervento di bypass coronarico utilizzando il “Da Vinci” in dotazione all’ospedale. Il primato è toccato a una paziente affetta da coronaropatia, che ha superato perfettamente l’operazione e dopo 3 giorni è stata dimessa.

“La Cardiochirurgia Robotica è l’approccio chirurgico più innovativo - sottolinea in una nota Umberto Benedetto, Professore Ordinario all’Università D’Annunzio - , e rappresenta l’evoluzione estrema della mini invasività. Intervento senza incisioni ma piccoli fori attraverso cui vengono inseriti una piccola telecamera e tre braccia robotiche dotate di minuscoli strumenti chirurgici, comandate dal cardiochirurgo da remoto attraverso una consolle. I vantaggi dell’utilizzo del robot nel nostro campo sono notevoli. Innanzitutto consente una maggiore precisione del gesto chirurgico in assenza totale di ogni possibile tremore, e si usufruisce di una visione tridimensionale e ad alta risoluzione che permette di operare su immagini estremamente potenziate. Ma a giovarsene è anche il paziente, perché raggiunge un recupero psico funzionale molto più rapido, con riduzione del dolore post operatorio e della degenza. Il ritorno alle normali abitudini di vita è estremamente rapido, non si subisce il trauma dell’operazione e anche l’estetica viene salvaguardata rispetto all’intervento tradizionale. Per la nostra Unità operativa rappresenta un traguardo importante, e sono davvero grato alla Direzione Asl, e in particolare al Direttore Sanitario Flavia Pirola, per averlo reso possibile in poco tempo e aver dato impulso all’innovazione tecnologica del nostro centro. Se il rapporto Agenas ci colloca tra i migliori d’Italia è anche grazie a loro, oltre all’ottimo lavoro di squadra fatto dalla nostra équipe”.

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