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Mercoledì 22 MAGGIO 2024
Nuoro. Domani il Sit in dei comitati per la sanità presso la sede Areus a difesa del servizio 118 di Sorgono 

Si mobilitano il coordinamento dei comitati sardi sanità ed il comitato ‘sos sanità Barbagia Mandrolisai’. Cadau: “Da circa un anno, a causa della carenza di medici, i turni del 118 vengono coperti da un autista a da un infermiere. Ultimamente, con il trasferimento degli ultimi due medici in organico, su 60 turni mensili da 12 ore, solo circa 10 vengono coperti da medici provenienti da altre postazioni. L’assenza del medico nella medicalizzata ci preoccupa”.

Il coordinamento dei comitati sardi sanità ed il comitato ‘sos sanità Barbagia Mandrolisai’ tornano a scendere in piazza per farsi ascoltare dalle nuove Istituzioni subentrate con la nuova legislatura. Ecco previsto un sit in presso la sede Areus a Nuoro il 23 maggio 2024, in via Oggiano alle 10:30, a difesa del servizio del 118 di Sorgono.

“Abbiamo pensato – spiega a Quotidiano Sanità Bachis Cadau, portavoce del comitato ‘sos sanità Barbagia Mandrolisai’, - di esporre in primis la situazione della postazione Areus del 118 a Sorgono. Tra tutte le carenze abbiamo scelto questa che è la più drammatica, inizieremo con un sit in presso la sede Areus giovedì alle ore 10:30, e se non ci saranno risposte immediate si procederà con una manifestazione più articolata. Proseguiremo in seguito con la ‘vertenza pediatra’”.

“Qual’è il problema – prosegue Cadau -. Da circa un anno a causa della carenza di medici i turni del servizio 118 vengono coperti da un autista a da un infermiere. Ultimamente con il trasferimento degli ultimi due medici in organico, su 60 turni mensili da 12 ore, soltanto circa 10 vengono coperti da medici provenienti da altre postazioni e i restanti 50 da infermieristica”.

“Da sottolineare che in altre realtà come Tortolì, Macomer e altre, l'ambulanza infermieristica ha l'ospedale di riferimento o un'ambulanza medicalizzata a non più di 20 minuti a differenza della postazione di Sorgono che ha l'ospedale di riferimento o l’ambulanza medicalizzata (Nuoro) a più di un'ora di percorrenza, in quanto, purtroppo, il pronto soccorso e l'ospedale di Sorgono non sono idonei a ricevere pazienti con determinate patologie”.

“A tutto questo disagio abbiamo appreso che il personale AREUS, sia autisti che infermieri, coprono la reperibilità di più postazioni contemporaneamente anche a grandi distanze chilometriche: Sorgono, Ghilarza e Bosa. Questo comporta che in caso di necessità le postazioni devono restare scoperte anche per più di un'ora in attesa che arrivi l'operatore reperibile da altre sedi”.

“Si rischia inoltre che a Sorgono questa continua carenza di medici potrebbe portare alla chiusura definitiva della ambulanza medicalizzata con possibile apertura della stessa in altra sede, come a Macomer, dove la comunità a distanza di 20 minuti può contare già su due ambulanze medicalizzate, quella di Bosa e di Ghilarza”.

“E’ chiara la preoccupazione in un territorio situato in una zona disagiata quale è il nostro. Auspichiamo che le Istituzioni di competenza intervengano per trovare delle soluzioni che possano garantire anche alla nostra comunità almeno una minima assistenza sanitaria che ci è dovuta. Di cui tutti abbiamo diritto. L’operato dei medici va incentivato anche economicamente, le professionalità vanno valorizzate. I medici vanno attratti nel nostro Paese così come lo sono nel resto dei Paesi europei. Perché siamo tutti nelle loro mani ed anche famiglie e persone come noi, umili lavoratori e disoccupati, che non possiamo contare su redditi alti per rivolgerci alla sanità privata, dobbiamo poter avere diritto all’assistenza sanitaria continua ed alle cure nel momento del bisogno” – conclude Cadau.

Elisabetta Caredda

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