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Giovedì 29 NOVEMBRE 2012
Legge stabilità. Ecco le proposte delle Regioni. Errani: “Incontro urgente con Monti"

Se non vi saranno chiarimenti su sanità, risorse per il trasporto pubblico locale, fondo sociale ed altre questioni economiche, toccherà allo Stato provvedere a servizi essenziali che le Regioni non sono più in grado di erogare. È quanto chiedono in un documento i presidenti delle Regioni.

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede un incontro urgente al Presidente del Consiglio Mario Monti, per rappresentare i temi che costituiscono punti irrinunciabili di un’agenda che garantisca la sostenibilità dei servizi essenziali dei cittadini. Il mancato accoglimento non potrà che comportare la responsabilità diretta dello Stato centrale per garantire l’erogazione di servizi essenziali (Sanità e trasporto pubblico locale).
 
Hanno parlato chiaro le Regioni che in un documento approvato questa mattina al termine della Conferenza dei Presidenti, nella quale sono stati affrontati i nodi sul Ddl Stabilità, hanno elencato le questioni fondamentali per l’erogazione di servizi essenziali ai cittadini, relative a Sanità, Trasporto pubblico locale e Welfare.
 
“Chiediamo un incontro urgente con il premier Monti – ha detto Errani la termine della conferenza dei Presidenti – perché si formino le condizioni per aprire un Tavolo sui servizi fondamentali: la sanità, il welfare e il trasporto pubblico locale che, continuando così, non potranno più essere garantiti. Diversamente diventa chiaro che lo Stato dovrà prendere ogni responsabilità con i cittadini riguardo all'impossibilità di erogare i servizi in questione”.
 
 
Per quanto riguarda la sanità, le regioni sottolineano la “necessità di ritornare ad un livello di finanziamento per il 2013 del Fondo sanitario nazionale pari almeno a quello dell’anno precedente”. Considerano infatti inaccettabile una ulteriore diminuzione del Fondo sanitario per il 2013 del valore assoluto di circa 1 miliardo di euro. “Occorre ricordare – si legge nel documento – che questo taglio ulteriore si somma agli intereventi delle precedenti finanziarie che registrano nel triennio 2012-2014 una riduzione di circa 32 miliardi di euro. Tale situazione pregiudica la possibilità di firmare un nuovo Patto per la Salute per il triennio 2013- 2015. Tutto ciò pone a rischio default i bilanci di tutte le Regioni, con il possibile aumento della spesa sanitaria e della pressione fiscale, al di la di ogni logica di efficientamento.
 
Le Regioni hanno anche presentato una serie di emendamenti che non hanno costi aggiuntivi come per esempio quelli in tema di ammortamento che consentono la ripresa di investimenti in sanità e quelli tesi a garantire una più equilibrata gestione dei piani di rientro, anche ai fini di migliorare la gestione dei flussi di cassa.
 
Altra questione è quella relativa all’edilizia sanitaria. Su questo punto le regioni hanno ricordato che la Conferenza ha già chiesto un incontro urgente ai Ministri competenti, finora non ottenuto, per definire il riparto delle risorse disponibili per l’anno 2012 spettanti alle Regioni che hanno concluso l’iter per la sottoscrizione degli accordi di programma, rispetto al quale l’Esecutivo è in forte ritardo.
 
Altro nodo è quello delle politiche sociali. Nel sottolineare che le precedenti manovre hanno ridotto fortemente e in qualche caso azzerato le risorse per le politiche sociali, la Conferenza ha espresso apprezzamento per l’individuazione di fondi dedicati alla non autosufficienza e alla SLA nonché all’insieme delle politiche sociali. Ma chiedono che sia garantita la copertura confermando uno stanziamento, giudicato comunque minimo, per il fondo sociale”.
 
E proprio sulla questione della non autosufficienza è in corso un incontro al ministero della Salute .

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