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Lunedì 13 MAGGIO 2024
Infermiere di Famiglia e di Comunità. Lebiu (OPI C-I): “Essenziale la formazione universitaria” 

Il Presidente Opi Carbonia-Iglesias chiede la revoca dell’avviso della Asl del proprio territorio per la ‘manifestazione d’interesse per titoli finalizzata alla creazione di un elenco di infermieri disponibili alla partecipazione del corso di formazione aziendale per lo sviluppo di competenze in ambito ‘infermiere di famiglia e comunità’. Lebiu: “Impensabile scambiare la ‘formazione universitaria dei Master’ con un qualsiasi ‘corso di formazione aziendale’.

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità deve seguire una formazione universitaria post base, la Regione Sardegna ha previsto importanti risorse economiche da stanziare per lo sviluppo di Master dedicati alla suddetta professione. Ad evidenziare la tematica al nostro giornale è il Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) del territorio Carbonia-Iglesias, Graziano Lebiu, dopo aver appreso che la ASL del proprio territorio ha pubblicato in proposito un avviso volto alla realizzazione di semplici corsi di formazione aziendale per gli infermieri, di cui chiede la revoca, perché non sono ‘master universitari’.

“L’Infermiere di Famiglia e di Comunità prevista dal DL 34/2020 – spiega il presidente OPI - sta crescendo un po’ ovunque in Italia tranne, al momento, che in Regione Sardegna. Eppure la Legge Regionale Omnibus 2 per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Socio Sanitario 2022/2024 prevede importanti risorse economiche da stanziare per lo sviluppo di Master ‘Infermiere di Famiglia e di Comunità’. In merito, infatti, la Regione Sardegna prevede un infermiere di comunità ogni 2000-2500 abitanti e, tenuto conto di ciò, per il Sulcis Iglesiente ne occorrerebbero quindi almeno n. 50”.

“A sostegno dei Master ‘Infermiere di Famiglia e di Comunità’ - prosegue l’infermiere -, effettuando anche una doverosa programmazione di politiche professionali, ci siamo mossi sin dall’anno 2019 con il consorzio AUSI di Iglesias e l’Università di Cagliari, e sino al 2022 ne parlammo proprio con la ASL del Sulcis e i 23 sindaci della nostra provincia. Il Master Universitario per l’Infermiere di Famiglia e Comunità rappresenta lo sviluppo di competenze specialistiche, ha certezza di spendibilità operativa, è immediatamente attivabile e finanziabile, certifica abilità avanzate, è di impatto e utilità notevole nei confini che insistono anche in ASL Sulcis e per i cittadini che vi afferiscono”.

“Ma qual è il problema sorto, cosa sta accadendo? – rileva Lebiu - Abbiamo appreso che la Direzione Generale ASL del Sulcis, tramite delibera n. 340 del 29 aprile us, ha pubblicato sull’albo pretorio un Avviso di ‘manifestazione d’interesse per titoli finalizzata alla creazione di un elenco di infermieri disponibili alla partecipazione del corso di formazione aziendale per lo sviluppo di competenze in ambito ‘infermiere di famiglia e comunità’ .

“Mai ci saremo immaginati – tuona il presidente OPI - che si arrivasse a pensare di equiparare la ‘formazione universitaria post base Master I° livello’ con un qualsiasi ‘corso di formazione aziendale’. Quale Ente Sussidiario dello Stato chiediamo l’immediata revoca dell’avviso in oggetto non avendo nessun titolo la ASL Sulcis di sostituirsi all’istituzione preposta alla formazione degli IFeC, che è l’Università di concerto con la Regione per quanto attiene ai contingenti e al fabbisogno”.

“Sottolineiamo che l’obiettivo della professione infermieristica è e rimane quello di rendere coerente l’esercizio professionale con le competenze acquisite nel corso degli anni nelle forme (Master I°- II° livello), nei tempi (1° anno accademico), nei luoghi (Università degli Studi), nei modi (Teoria e Tirocinio) previsti e deputati dalla normativa per il conseguimento di uno specifico titolo abilitante con un esigente percorso di studi in un percorso didattico attento alla epidemiologia della popolazione e della necessità improcrastinabile di avere infermieri specializzati. Con tutta evidenza, queste indicazioni non possono essere un commissionato corso di formazione aziendale” – conclude Lebiu.

Elisabetta Caredda

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