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Lunedì 29 APRILE 2024
Arcs Fvg, 26 amministrativi specializzati in gare di appalto sopra la soglia Europea chiedono la mobilità  

La decisione sarebbe legata anche ai 5 anni di ritardo nella corresponsione degli incentivi previsti dalla legge. “Non si tratta delle prime richieste di trasferimento da questo importante comparto”, denunciano Fp Cgil Fvg e Cisl Fp Fvg. “In un periodo storico in cui il mondo degli appalti corre e si rinnova, assumendo sempre più un ruolo centrale nella PA, nella sanità friulana succede questo. Non ci si preoccupa di perdere personale altamente qualificato”.

Oggi giorno, a dare le dimissioni dagli enti sanitari non c’è solo il personale sanitario, ma anche il personale amministrativo, come fanno sapere i sindacalisti Andrea Traunero, Fp Cgil Fvg e Salvatore Montalbano, Cisl Fp Fvg: “Hanno chiesto la mobilità i 26 dipendenti chiamati a gestire le gare in Arcs Fvg che, da 5 anni attendono invano gli incentivi previsti per legge, negati dall’Azienda regionale e dagli enti per cui opera”.

“Si tratta di 26 lavoratori altamente qualificati e specializzati, chiamati a gestire gare d’appalto sopra soglia europea – spiegano Andrea Traunero e Salvatore Montalbano - per una delle principali centrali di committenza a livello regionale. Non si tratta delle prime richieste di trasferimento da questo importante comparto, in quanto già altri lavoratori con analoghe qualifiche, negli anni passati, sono passati ad altre amministrazioni. È solamente l’ultimo atto, dopo cinque anni di richieste mai prese in considerazione da parte dei vertici della Sanità e della Regione Fvg”.

Arcs Fvg ha fra le attività che svolge c’è il coordinamento della programmazione delle aziende sanitarie e degli Irccs, il controllo dei livelli di raggiungimento degli obiettivi e di consumo delle risorse assegnate. Il coordinamento delle reti cliniche, dei i programmi di sicurezza delle cure, delle politiche relative a farmaci, dispositivi medici e protesica e delle attività connesse allo sviluppo e all’utilizzo delle professioni sanitarie. La gestione delle attività amministrative, tecniche, logistiche e sanitarie per tutta la regione.

Dal 2019, infatti, si legge nel comunicato congiunto, che questi lavoratori chiedevano, così come avviene per i dipendenti di tutte le altre aziende sanitarie e degli enti pubblici regionali, di poter accedere agli incentivi tecnici e di risultato previsti per legge dal codice degli appalti, anche per la finalità di evitare aggravi di spesa dovuti al ricorso a figure ed incarichi professionali esterni.

“Da sottolineare – dicono i due sindacalisti - che Arcs Fvg, risulta un’eccezione a livello italiano nella sua scelta di negare gli incentivi per il lavoro svolto da questi dipendenti, in particolare che aggregano le procedure di acquisto di diversi enti. Nel merito, nel corso degli anni sul problema in questione è stato interpellato l’assessorato al Patrimonio, la Direzione centrale salute, i vertici delle Aziende sanitarie e degli Ircss. A rincarare la dose ci pensano però Asufc, Asfo e Asugi che, formalmente prevedono sulla carta il riconoscimento degli incentivi per le gare delegate ad Arcs, ma che si rifiutano di corrisponderli. Ad ogni lettore la propria interpretazione”.

“In un periodo storico in cui il mondo degli appalti corre e si rinnova, assumendo sempre più un ruolo centrale nella pubblica amministrazione, nella sanità friulana, che da anni ha sviluppato un modello centralizzato per la gestione di beni, servizi e gare d’appalto, succedono questi fatti. Non ci si preoccupa infatti, dalla prospettiva della sanità di continuare a perdere personale altamente qualificato, figure che per grado di competenze acquisite sul campo, integrità e responsabilità, ma l’unica preoccupazione, a discapito dei dipendenti di Arcs, sembra infatti quella di rimarcare la non uniformità di intenti e di vedute tra le varie direzioni aziendali e i presunti privilegi di alcuni comparti della pubblica amministrazione”. Concludono Andrea Traunero, Fp Cgil Fvg e Salvatore Montalbano, Cisl Fp Fvg

Endrius Salvalaggio

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