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“Osservo con preoccupazione un dibattito che si sviluppa, dando per scontato che questa Aula possa arrogarsi il diritto di legiferare su una materia come il fine vita: ciò comporterebbe che, su un tema di tale complessità, potrebbero esserci una ventina approcci diversi, tante sono le regioni italiane”. Ad affermarlo, in una nota, l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi al seguito del dibattito in III Commissione consiliare sulla proposta di legge di iniziativa popolare "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2029" che non è stata approvata.
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Giovedì 11 APRILE 2024
Fine vita. Riccardi (Fvg): “Legiferare su tema non è compito del Consiglio regionale”
L’assessore in merito al dibattito in commissione Salute sulla proposta di legge di iniziativa popolare promossa dall’Associazione Coscioni. “Penso ci siano sedi in cui questi temi non devono essere affrontati, ma ritengo profondamente giusto che queste sedi stimolino coloro che hanno la responsabilità di prendere delle decisioni che in questo momento non sono state prese” ha precisato.
Elaborata e promossa dall'Associazione Luca Coscioni, presentata nel 2023 e dichiarata ammissibile dalla Commissione di garanzia per i procedimenti referendari, la proposta si pone l'obiettivo di definire il rispetto e la diretta applicazione a ruoli, procedure e tempi del Servizio sanitario regionale di verifica delle condizioni e delle modalità di accesso alla morte medicalmente assistita.
“Penso ci siano sedi in cui questi temi non devono essere affrontati ma – ha precisato Riccardi - ritengo profondamente giusto invece che queste sedi stimolino coloro che hanno la responsabilità di prendere delle decisioni che in questo momento non sono state prese”.
Riferendosi agli interventi di alcuni consiglieri, l’assessore ha considerato irricevibile "la semplificazione per cui chi affronta questo tema dà una risposta civile e quindi di conseguenza, per proprietà transitiva, chi non lo fa è incivile. Accusare chi non è disposto ad approvare questa norma di ignavia è veramente inopportuno".
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