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Lunedì 08 APRILE 2024
Dalla Fassid la piattaforma politica contro le diseguaglianze socio assistenziali 

Obiettivo della Federazione che annovera (Aipac, Aupi, Simet, Sinafo e Snr) è il “passaggio dalla attuale visione ospedalocentrica a quella della valorizzazione dell’offerta territoriale per rendere ogni percorso più accessibile e diminuire le distanze tra cittadino ed istituzioni garantendo, al contempo, la sostenibilità e la qualità  dell’assistenza”

Valorizzazione offerta territoriale, percorsi clinici per patologie, guardia attiva per risposte emergenza/urgenza.

Queste solo alcune delle indicazioni contenute nella piattaforma politica lanciata dalla Federazione Fassid, che annovera al suo interno rappresentanze di tutte le professionalità della medicina dei Servizi del Ssn (Aipac - Patologi clinici, Aupi - Psicologi, Simet - Medici del Territorio e della Igiene e Prevenzione, Sinafo - Farmacisti Ospedalieri e dei Servizi Territoriali - Snr - Dirigenti dell’Area Radiologica). Una Federazione che graie alla trasversalità tra tutti i servizi, degli ospedali e del territorio, punta a “rispondere in maniera completa ai nuovi bisogni attraverso la multidisciplinarietà” e ad offrire “la necessaria interpretazione critica della domanda avvicinandola maggiormente e progressivamente ai veri bisogni insoddisfatti della popolazione”.

Ecco quindi che nella piattaforma Fassid indica le sue coordinate per contrastare le diseguaglianze socio assistenziali. L’obiettivo di FASSID è il “passaggio dalla attuale visione ospedalocentrica a quella della valorizzazione dell’offerta territoriale per rendere ogni percorso più accessibile e diminuire le distanze tra cittadino ed istituzioni garantendo, al contempo, la sostenibilità e la qualità dell’assistenza”.

In considerazione del costante aumento del ricorso agli esami diagnostici (soprattutto laboratoristici e radiologici), si potranno dare risposte immediate in urgenza/emergenza, “grazie ad un servizio di guardia attiva, in sostituzione della Pronta disponibilità nei DEA di I e II livello”.

Si dovranno, poi, superare le criticità legate alla totale assenza o insufficienza di percorsi clinici per patologie, condivisi su base multi-specialistica e multi-disciplinare, “impegnando strutture territoriali e ospedaliere a seconda delle differenti fasi dell’evoluzione della malattia, con possibilità di attività diagnostiche adeguate al livello tecnologico e coerenti rispetto ai volumi e all’ impegno organizzativo richiesto”.

Sul territorio andrà sviluppato il tema della Prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle patologie oncologiche e non, attraverso programmi di informazione e di screening, dovrà essere potenziata la gestione delle malattie croniche non complicate e grande importanza dovrà essere riservata alla definizione del concetto di “Ospedale a domicilio” (da sviluppare in collaborazione con le strutture ospedaliere).

FASSID non ha alcun pregiudizio verso il servizio privato, spiega una nota, “tuttavia la concorrenza tra pubblico e privato deve essere leale e non condizionata da tagli gratuiti o deviazioni di risorse orientate esclusivamente a favorire le strutture private. Va infatti rammentato il rischio sempre immanente che il privato possa creare sacche di spreco per sovra-offerta che esporrebbe l’assistito a rischi inutili ed evitabili e, in ogni caso, smisurati rispetto al risultato di salute atteso”.

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