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Martedì 26 MARZO 2024
Sanità integrativa. Zaffini: “Entro l’estate la proposta di riordino normativo”

Il presidente dell’Affari Sociali del Senato: “Chi eroga prestazioni e servizi sanitari e attinenti alla salute, peraltro simili nella funzione e nelle modalità operative, deve avere una normativa omogenea di riferimento. È tema di buon funzionamento ed è anche tema di trasparenza e rendicontazione”.

“Promuovere entro l'estate un'iniziativa legislativa di riordino normativo della sanità integrativa". Lo ha annunciato il presidente della Commissione Sanità Welfare e Lavoro del Senato, Franco Zaffini.

Al centro dell'intervento del senatore - si legge in una nota - tre temi già emersi dall'indagine conoscitiva promossa dalla X Commissione del Senato sulla sanità integrativa: un modello di governance più strutturato e omogeneo, un monitoraggio sulle attività e sulle prestazioni sanitarie offerte ai beneficiari per accrescere l'integrazione tra Ssn e sanità integrativa e l'estensione della platea dei beneficiari. “Certamente il modello di governance va reso più strutturato ed omogeneo. Troppe diverse specificità, fondi di tipo A, di tipo B, autogestiti, con l'esternalizzazione del rischio al mercato assicurativo, mutue, casse, polizze integrative collettive per singole categorie o enti - spiega Zaffini - costituiscono un problema. Chi eroga prestazioni e servizi sanitari e attinenti alla salute, peraltro simili nella funzione e nelle modalità operative, deve avere una normativa omogenea di riferimento. È tema di buon funzionamento ed è anche tema di trasparenza e rendicontazione”.

Inoltre, prosegue Zaffini, “non è più eludibile un confronto franco sulla questione `vigilanza´, da intendersi ovviamente come monitoraggio promosso dal ministero della Salute e condiviso con gli operatori, sulle attività e sulle prestazioni sanitarie offerte ai beneficiari, al fine di accrescere la reale integrazione tra Ssn e secondo pilastro. Infine, esiste un grande tema di estensione della platea dei beneficiari: contrastare l'elusione contributiva che oggi esclude circa 6 milioni di lavoratori dal sistema di sanità integrativa nazionale - afferma - includere in esso anche i dipendenti pubblici in maniera organica e strutturata, offrire una risposta ai quiescenti; attorno a questi tre obiettivi è indispensabile costruire una proposta che porti anche l'Italia ad avere un livello di welfare integrativo per 45/50 milioni di italiani, e tendenzialmente per tutti rispetto ai 15 di oggi. Su questi tre ambiti intenderei promuovere un'iniziativa legislativa, entro l'estate, di riordino normativo del settore”.

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