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Martedì 19 MARZO 2024
“Borse di studio negate agli specializzandi non medici”. Fassid a sostegno della manifestazione del 23 marzo a Roma

La Federazione sindacale lamenta come “tutta questa situazione determina un grave disagio economico dei laureati che intraprendono il percorso della specializzazione necessaria per l’ingresso nel SSN e delle loro famiglie costrette a sostenerli”

“La FASSID ha reiterato anche al nuovo Governo, all’atto del suo insediamento, quanto in più occasioni ha costantemente richiesto alle Istituzioni interessate circa il mancato finanziamento delle borse di studio agli specializzandi non medici. Ai tavoli di convocazione al Ministero Salute, al Ministro Orazio Schillaci e al sottosegretario Marcello Gemmato abbiamo ricordato gli aspetti tecnici riguardanti il percorso di specializzazione sia per i farmacisti sia per il resto della dirigenza sanitaria non medica”. Lo si legge in una nota della Federazione sindacale.

“Abbiamo fatto notare che ad oggi non si vede ancora alcun progetto concreto di finanziamento dedicato ai nostri specializzandi. Tutta questa situazione determina un grave disagio economico dei laureati che intraprendono il percorso della specializzazione necessaria per l’ingresso nel SSN e delle loro famiglie costrette a sostenerli. La situazione resta sempre più significativa ed incomprensibile se si guarda al dato delle borse di studio non assegnate all’area medica. Nel 2023 solo 11.688 candidati medici su 14.036 si sono visti assegnare uno dei 16.165 contratti di formazione, ciò significa che ne resterebbero disponibili oltre quattromila. In ogni caso anche se fossero state assegnate a tutti i candidati medici candidati, sarebbero avanzate comunque n. 2.129 borse di studio finanziate ed inutilizzate. La politica, però, resta ancora sorda a queste segnalazioni. Anche questo nuovo governo, come lo sono stati tutti i governi precedenti che non hanno dato seguito alle proposte di legge di tutti gli schieramenti, fino ad oggi non ha mantenuto le promesse fatte. In tal modo si perpetua uno stato di ingiustizia che prevede uno stipendio di 1.650 euro al mese per i medici specializzandi, ignorando del tutto i colleghi specializzandi dell’area sanitaria non medica”.

“La nostra organizzazione condivide e sposa le sacrosante richieste di questi studenti caduti nell’imbarazzante oblio di quelle istituzioni che dovrebbero sostenere il diritto allo studio e al giusto riconoscimento economico. E sabato 23 marzo sarà al loro fianco nella manifestazione nazionale organizzata a Roma a Piazza Santi Apostoli, dalle 11 alle 13. Chiediamo venga finalmente riconosciuta la retribuzione dei tirocini delle Scuole di specializzazione di area non medica, in analogia con quanto avviene per gli specializzandi medici, sanando finalmente una ingiustificabile sperequazione”.

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