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Mercoledì 06 MARZO 2024
Bonus maternità. Mattia (Pd): “La Giunta Rocca strizza l’occhio alle associazioni Pro Vita e dimentica i Consultori”
La consigliera contro la procedura per candidarsi tra le 318 neomamme che potranno beneficiare del contributo economico che varia, a seconda della posizione in graduatoria, tra 2.500 e i 5.000 euro. Domanda che dovrà essere presentata anche attraverso i Centri per la famiglia, Centri d’ascolto, Centri di aiuto alla Vita.... “Ma non era più semplice utilizzare i Consultori?”. Dubbi anche sui criteri per l‘attribuzione dei punteggi.
“La Giunta Rocca stanzia quattro soldi per le neomamme bisognose e non resiste alla tentazione di usare questa miseria per strizzare l’occhio alle associazioni amiche Pro Vita”. A denunciarlo, su Facebook, è la consigliera regionale del Lazio, Eleonora Mattia. Il riferimento è alla procedura per presentare la domanda per entrare nella graduatoria delle 318 neomamme che potranno beneficiare di un contributo economico che varia, a seconda della posizione in graduatoria, tra i 2.500 e i 5.000 euro. Domanda che, si legge nel bando, dovrà essere predisposta e presentata esclusivamente per via telematica dalla richiedente o “anche da un delegato della richiedente, che potrà anche appartenere ad un soggetto giuridico (ad es., Centri per la famiglia, Centri d’ascolto, Centri di aiuto alla Vita di cui alla D.G.R n. 478 del 10/08/2023; CAF e altre organizzazioni di terzo settore interessate)”.
“Ma non sarebbe stato più semplice utilizzare i Consultori Familiari già presenti sul territorio?”, si chiede la consigliera, che contesta anche i criteri per l’attribuzione dei punteggi che consentono di salire in graduatoria: “Il bando prevede un punteggio premiale per chi ha una maggiore anzianità di residenza nel Lazio, una misura di dubbia legittimità costituzionale”, dice Mattia.
Per la consigliera Dem “è ora di agire per aiutare veramente le mamme bisognose, senza complicazioni e discriminazioni. Salviamo i consultori familiari del Lazio, presidi e luoghi di libertà delle donne”.
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