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Giovedì 15 FEBBRAIO 2024
Scudo penale. Trojano, Chiantera (Sigo-Aogoi): “Un’opportunità per migliorare le prestazioni riducendo la medicina difensiva” 

Le conquiste della Legge Gelli vanno non solo difese, ma sicuramente aggiornate ed integrate sulla base dell’esperienza maturata nei sette anni di sua applicazione soprattutto riguardo al contenzioso in penale che puntualmente termina nel 98% in assoluzione o archiviazione.

Diverse proposte di maggioranza ma anche di opposizione hanno ottenuto che le norme sulla responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario introdotte durante il Covid siano estese per tutto il 2024.

Questo è quanto, in queste ore il governo ha discusso e il Ministro Orazio Schillaci ne è stato uno dei più grandi sostenitori, nell’interesse di ristabilire una nuova situazione di equilibrio e serenità nel rapporto medico-paziente.

Il contenzioso medico legale ancorché disciplinato più adeguatamente non è diminuito dopo la Legge Gelli (24/2017). La legge ha il pregio di essere venuta alla luce dopo il lunghissimo silenzio del legislatore che aveva lasciato alla (sola) Giurisprudenza di settore il compito di esprimere indirizzi non sempre omogenei e coerenti. Inoltre la legge ha l’ulteriore pregio di essere stata preceduta da numerosi dibattiti, audizioni, contributi in un processo inclusivo e democratico di tutte le parti interessate: pazienti, medici e sanitari, strutture ospedaliere e cliniche, assicurazioni, operatori della giustizia.

Le conquiste della L. 24/2017 (Gelli) vanno, pertanto, non solo difese, ma sicuramente aggiornate ed integrate sulla base dell’esperienza maturata nei sette anni di sua applicazione soprattutto riguardo al contenzioso in penale che puntualmente termina nel 98% in assoluzione o archiviazione.

Pertanto l’analisi dei problemi medico-legali e dei numerosi casi giudiziari e stragiudiziali di responsabilità medica impone una riflessione sul grave e preoccupante fenomeno della crescita esponenziale del conflitto tra la società e il medico, cha ha assunto i caratteri di una vera e propria patologia sociale.

La diffusa tendenza a trasformare ogni fallimento terapeutico in un addebito di colpa, oltre a causare un ingiusto trauma sul versante psicologico e professionale per il sanitario coinvolto, incide inevitabilmente sulla qualità del servizio offerto, anche alimentando il tanto criticato fenomeno della “medicina difensiva”.

Proprio su questa linea, sta lavorando la commissione, presieduta dal dott. Adelchi d’Ippolito, presso il Ministero di Giustizia e dalla quale la Federazione Sigo è stata già audita con le sue proposte, affinché la Legge 24/2017 venga aggiornata con particolare attenzione all’articolo all’ art. 590 sexies.

La serenità degli Operatori Sanitari migliora la qualità della comunicazione, riduce la medicina difensiva offrendo al paziente il meglio delle prestazioni.

Prof. Vito Trojano
Presidente della Federazione Sigo (Federazione Italiana di Ginecologia ed Ostetricia)

Prof. Antonio Chiantera
Presidente Aogoi (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani)

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