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Venerdì 09 FEBBRAIO 2024
Pma. Sono oltre 217 mila i bambini nati in 20 anni di legge 40. Raddoppiati i trattamenti e i tassi di gravidanza. Il bilancio dell’Iss

Presso l’Istituto è attivo dal 2005 il Registro Pma, che tiene traccia di tutti i trattamenti effettuati, le varie tecniche impiegate, l'andamento delle gravidanze e il numero di bambini nati. L’attività di Pma è aumentata di quasi 2 volte, dai 63.585 trattamenti del 2005 ai 109.755 del 2022 e la percentuale di bambini nati vivi sulla popolazione generale che nel 2005 era del 1,22% nel 2022 è arrivata al 4,25%.

Dall’approvazione della legge 40/2004 che regolava la procreazione medicalmente assistita (Pma), il numero dei trattamenti effettuati ogni anno è raddoppiato, così come i tassi di gravidanza, e sono aumentate fortemente anche le procedure che utilizzano embrioni crioconservati. Oltre 217 mila i bambini nati negli ultimi 20 anni grazie alla legge 40.

Sono alcuni dei dati raccolti dal Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita, istituito proprio dalla legge 40 presso l’Istituto Superiore di Sanità e che ha iniziato la propria attività nel 2005, resi noti in vista del ventesimo anniversario dell’approvazione, che ricorre il 19 febbraio.

Ecco alcuni dei dati raccolti (periodo 2005-2022)

Il Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) è istituito all'interno dell'Istituto Superiore di Sanità come Centro operativo adempimenti legge 40/2004 Registro Nazionale Pma. La responsabilità del Registro è stata affidata a Giulia Scaravelli, ginecologa, farmacologa che coordina un gruppo di lavoro multidisciplinare con competenze in epidemiologia, statistica, informatica, comunicazione e psicologia. Lo staff, oltre a gestire la raccolta dati del Registro, dedica parte del proprio lavoro alla realizzazione e alla promozione di progetti di ricerca sulle cause patologiche, psicologiche, ambientali e sociali dell'infertilità, nonché alle tecniche di crioconservazione dei gameti e di preservazione della fertilità in pazienti oncologiche e donne a rischio di perdita precoce della funzionalità riproduttiva.

“E' importante ricordare che l'aumento del numero dei cicli di Pma dal 2005/2006 ad oggi – commenta Scaravelli - deve essere letto e considerato in relazione alla progressiva riduzione dei nati nella popolazione generale: la percentuale di bambini nati da PMA, che oggi è oltre il 4%, viene calcolata sui nati della popolazione generale quindi è certamente più alta del passato perché si fanno più cicli di Pma, ma anche perché si fanno meno figli in generale”.

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