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Giovedì 08 FEBBRAIO 2024
Acn medicina generale e specialistica ambulatoriale, Anelli (Fnomceo): “Per la medicina del territorio un cambio di passo”
"Ora l’auspicio è che si arrivi finalmente alla contrattazione relativa al triennio 2022-2024. Contrattazione che dovrà tener conto del Pnrr e delle mutate esigenze di cura e di assistenza, per una medicina del territorio e delle cure primarie sempre più vicina al cittadino e al passo con i tempi”, spiega il presidente Fnomceo.
“Oggi la firma dell’Accordo collettivo nazionale per la medicina generale e la continuità assistenziale, ieri la sigla di quello per la specialistica ambulatoriale: una due giorni importante per la medicina del territorio, che speriamo preluda a quella riforma che tutti auspichiamo”.
Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, accoglie la notizia delle firme, da parte delle Organizzazioni sindacali con la Sisac, dei due Accordi collettivi nazionali relativi al triennio 2019-2021. L’accordo per la medicina generale, siglato oggi, era scaduto da quasi 6 anni e arriva dopo due anni di trattative.
“Entrambi gli Acn – aggiunge Anelli – riconoscono il valore del lavoro integrato dei medici di medicina generale e degli specialisti, e prevedono interventi non solo a livello economico ma anche normativi e di tutele. Segnano dunque un cambio di passo, verso una valorizzazione del ruolo fondamentale che questi professionisti ricoprono nel Servizio Sanitario Nazionale. Ringraziamo quindi la Sisac e le Organizzazioni sindacali per l’ottimo lavoro svolto. Serve adesso un nuovo atto di indirizzo che promuova ancor più il lavoro in equipe con gli specialisti e con le altre professioni sanitarie e affianchi loro assistenti di studio e personale amministrativo, riducendo quella pressione burocratica che toglie così tanto tempo all’attività clinica”.
“Ora l’auspicio – conclude Anelli – è che si arrivi finalmente alla contrattazione relativa al triennio 2022-2024. Contrattazione che dovrà tener conto del Pnrr e delle mutate esigenze di cura e di assistenza, per una medicina del territorio e delle cure primarie sempre più vicina al cittadino e al passo con i tempi”.
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