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Mercoledì 07 FEBBRAIO 2024
Lombardia. Proposta di legge Ass. Coscioni su fine vita “ammissibile”. Voto unanime da ufficio di presidenza Consiglio regionale

La legge, quindi, seguirà il normale iter legislativo, con la discussione in commissione e poi in Consiglio regionale. Cappato e Mainardi: "Ciò che è accaduto in Veneto ci insegna che l’esito della votazione finale nel merito resta del tutto aperto, ma ora anche il Consiglio regionale della Lombardia avrà un’occasione per esprimersi, per assumersi ciascuna consigliera e consigliere le proprie responsabilità rispetto a una legge che non propone altro che procedure chiare e scadenze certe".

L’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha deciso oggi all’unanimità per l’ammissibilità della legge regionale di iniziativa popolare sul fine vita, presentata in Regione dall’associazione Luca Coscioni. La legge, quindi, seguirà il normale iter legislativo, con la discussione in commissione e poi in Consiglio regionale.

“Bene! - commentano a caldo Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Matteo Mainardi, Coordinatore della campagna Liberi Subito a livello nazionale e Cristiana Zerosi, Coordinatrice della campagna in Lombardia - . La decisione all’ unanimità dell’ufficio di presidenza di regione Lombardia sull’ammissibilità della nostra proposta di legge è un fatto positivo, che segue analoghi decisioni da parte della regione Veneto Emilia-Romagna Piemonte e Abruzzo".

"Ciò che è accaduto in Veneto ci insegna che l’esito della votazione finale nel merito resta del tutto aperto, ma ora anche il Consiglio regionale della Lombardia avrà un’occasione per esprimersi, per assumersi ciascuna consigliera e consigliere le proprie responsabilità rispetto a una legge che non propone altro che procedure chiare e scadenze certe per dare risposta alle persone che soffrono e che chiedono di essere aiutate nella legalità, invece di essere abbandonate all’arbitro, all’incertezza e alla clandestinità. Dotarsi di tempi certi e rapidi è un dovere ancora più grande nei confronti di coloro che, sulla base della sentenza della Corte Costituzionale, non avrebbero il diritto di accedere alla Morte Volontaria Assistita. È proprio un tempestivo accertamento delle loro condizioni che può consentire di mettere in atto strategie di cura e di assistenza che possono prevenire azioni suicida dettate da una disperazione temporanea e rimediabile", concludono.

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