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Lunedì 05 FEBBRAIO 2024
Evoluzione professione odontotecnica, ci sarà il coraggio politico di realizzarla?



Verrebbe da affermare anche questa volta: “ci sarà un giudice a Berlino” (L'espressione "Ci sarà pure un giudice a Berlino" oppure "esiste dunque un giudice a Berlino" è stata mutuata da un'opera di Bertold Brecht nella quale si narra la storia di un mugnaio che lotta tenacemente contro l' imperatore per vedere riparato un abuso. La storia è la seguente. A Potsdam, vicino Berlino, l'imperatore Federico II di Prussia voleva espropriare il mulino di un mugnaio per abbatterlo. Si trattava chiaramente di un abuso in quanto il motivo consisteva nel fatto che il mulino danneggiava il panorama del suo nuovo castello di Sans Souci. Pur di averla vinta, l'imperatore non esitò a corrompere tutti i giudici e tutti gli avvocati a cui il mugnaio si rivolgeva.

Con grande tenacia, il mugnaio riuscì a trovare un giudice onesto che lo aiutò a vincere la causa. Ecco perché si usa l'espressione per dire che, alla fine, la giustizia trionfa comunque) per il fatto che è stato accolto il ricorso contro la sentenza del Tar ribaltando la decisione del ministero di rigettare la richiesta di avvio dell’iter di riconoscimento della figura dell’odontotecnico quale professione sanitaria presentata dalle associazioni di categoria.

E’ stato quanto mai strano l’atteggiamento assunto in tale vicenda dal Ministero della Salute il quale, contraddicendo anzi negando la quasi ventennale attività per l’istituzione della professione sanitaria di odontotecnico iniziata con il Ministro Veronesi, bloccatasi per l’infausta, almeno per la sanità, covid docet, riforma del titolo quinto della Costituzione e ripresa dai Ministri che si sono succeduti, ma trovando ostacoli nella Regione o Provincia Autonoma di turno che si opponeva in sede di Conferenza Stato-regioni, ha negato alle Associazioni proponenti il diritto di elevare l’odontotecnico da arte ausiliaria delle professioni sanitarie a professione sanitaria, quelle di cui alla legge 3/18.

L’atteggiamento negazionista del Ministero della Salute ha trovato accoglimento dal Tar, ma il successivo grado di giudizio ha sparigliato la vicenda riportando l’esatta interpretazione della normativa e della sua dinamica attuativa.

Il Consiglio di Stato, infatti, ha ritenuto e ritiene che la richiesta è legittima in quanto non di pone a modificare i contenuti del profilo professionale di odontotecnico né ad invadere ruoli o funzioni proprie della professione odontoiatrica, ma a far adeguare lo status formativo e professionale che l’odontotecnico ha maturato in questi anni, come è avvenuto positivamente per altri profili analoghi (audioprotesista, tecnico ortopedico…) che da oltre un lustro sono stati elevati a professione sanitaria, non si può essere discriminati a causa della parte anatomica del corpo che si tratta o dal ruolo più o meno forte che esercita la lobby avversa.

Tra l’altro stiamo in presenza di un proposta di nuovo profilo professionale, già approvato dal Consiglio Superiore di Sanità, da tempo, che non prevede che l’odontotecnico possa svolgere attività senza l’intermediazione dell’odontoiatra compreso l’intervento nel caso orale, al contrario dei capitolati in vigore da decenni tra le ASL e i Laboratori di odontotecnica, bensì il riconoscimento che l’attività svolta dall’odontotecnico per come e quanto fa è degna di essere elevata a professione sanitaria ( a proposito nei contratti del personale del SSN l’odontotecnico è già inquadrato tra le professioni sanitarie laureate, anche questa volta il mondo del lavoro è più avanzato delle stesse norma vigenti e tenete conto che questi contratti sono approvati da Governo e Regioni).

L’atteggiamento e la proposta delle Associazioni degli odontotecnici, a mio giudizio, sono stati quanto mai prudenti e responsabili, forse troppo, e non tiene conto per nulla dell’evoluzione ordinamentale e formativa degli Stati più avanzati dove da decenni è presente nell’equipe odontoiatrica una professione oltre l’odontotecnico il “denturist” denominato più correttamente l’odontoprotesista, formato all’università e con compiti e funzioni quanto mai più avanzati rispetto a quelli dell’attuale odontotecnico per esempio riporto quelle vigenti da anni :

In Canada l’odontoprotesista/denturist è abilitato a:
- eseguire esami visivi e digitali sulla salute orale;
- trattamento utilizzando apparecchi orali rimovibili direttamente alpaziente;
- prescrivere protesi orali agli odontotecnici;
- fornire e adattare altri dispositivi dentali (compresi i paradenti);
- supervisionare il personale ausiliario nello svolgimento dei compiti delegati;
- raccogliere una dettagliata anamnesi medica e dentale;
- eseguire procedure tecniche e cliniche relative alla fornitura di apparecchi dentali rimovibili;
- effettuare esami clinici nell’ambito del proprio ambito di pratica per esaminare dettagli come lo spazio e la ritenzione;
- acquisire ed elaborare radiografie e altre immagini relative alla fornitura di apparecchi dentali rimovibili;
- distinguere tra conseguenze normali e anormali dell’invecchiamento;
- fornire consigli appropriati al paziente;
- riconoscere le lesioni anomale della mucosa orale e le relative strutture sottostanti e indirizzare i pazienti ad altri operatori sanitari, se necessario;
- variare i dettagli ma non la direzione della prescrizione in base alle esigenze del paziente;
- fornire educazione alla salute orale;
- ricementazione di corone con cemento provvisorio;
- fornitura di dispositivi anti-russamento;
- rimozione delle suture dopo che la ferita è stata controllata da un odontoiatra;
- prescrizione di radiografie;
- sostituzione di monconi implantari per apparecchi dentali;
- fornitura di trattamenti di sbiancamento dei denti.

Oppure in Gran Bretagna l’odontoprotesista/denturist è abilitato a :
- eseguire esami visivi e digitali sulla salute orale;
- fornire apparecchi orali rimovibili direttamente al paziente;
- eseguire un esame orale visivo/digitale completo e una valutazione del paziente, includendo l’ottenimento di una storia medica e dentale completa del paziente;
- tratta il bruxismo e l’apnea notturna utilizzando la protezione notturna e il dispositivo antirussamento;
- tratta lo sbiancamento dei denti;
- prescrivere la radiografia;
- prescrivere protesi orali agli odontotecnici;
- prendere le impronte e registrare le relazioni mascellari necessarie;
- seleziona i denti artificiali e progetta le protesi;
- realizzare e inserire le protesi nella bocca dei pazienti;
- eseguire eventuali servizi aggiuntivi come riparazioni, ribasature o aggiustamenti di protesi rimovibili;
- supervisionare il personale ausiliario nello svolgimento dei compiti delegati.

Sono solo due esempi di tanti che esistono da decenni nel mondo fuori dall’Italia in Stati e Servizi sanitari ove è stata superata dalle professioni mediche il timore, l’angoscia e la conseguente avversione all’evoluzione ordinamentale e formativa delle altre professioni sanitarie premessa e conseguenza non solo per offrire ai cittadini risposte più immediate ai loro bisogni di salute vecchi e nuovi ma per permettere, anche, alle professioni mediche di poter svolgere al meglio l’essenza della loro missione di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, sollevati da funzioni che altre professioni sanitarie possono positivamente svolgere.

Ma per ottenere questo risultato strategico ci vuole un Governo nazionale e regionale nonché un Parlamento che abbia lo stesso coraggio politico da statista di Ministri come Costa, Garavaglia, Bindi e Veronesi in quella della mitica stagione delle riforme delle professioni sanitarie negli anni ottanta e novanta dell’altro secolo.

Infatti il Consiglio di Stato ribaltando la precedente sentenza del TAR e il conseguente, a questo punto si può affermare, errato parere del Ministero della Salute ha solo affermato che la richiesta delle Associazioni professionali di chiedere l’evoluzione in professione sanitaria dell’odontotecnico è legittima e non c’è “lesa maestà” del ruolo e delle competenze dell’odontoiatre ma, questo non vuol dire che il risultato è raggiunto bensì che non esiste alcun problema di carattere legislativo, ordinamentale e deontologico …però ci vuole un Governo nazionale e regionale e un Parlamento di statisti e non di condizionati dalle pressioni lobbistiche negative ed avverse…riusciranno o meglio ci saranno i nostri eroi …lo sapremo presto.

Saverio Proia

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