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Al 31 dicembre 2021 risultano lavorare presso le strutture sanitarie del sistema sanitario nel suo complesso: 237.392 medici, 349.800 unità di personale infermieristico, 57.051 unità di personale con funzioni riabilitative, 48.027 unità di personale tecnico sanitario e 10.633 unità di personale con funzioni di vigilanza ed ispezione che operano nei vari livelli di assistenza: medicina primaria, riabilitazione, ospedaliera, ambulatoriale. Con solo riferimento al personale che opera nelle ASL, nelle aziende Ospedaliere ed Universitarie, negli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici, nelle ARES ed ESTAR, ISPO e Aziende Regionali del Veneto e Liguria, si contano complessivamente 717.125 unità di personale, di cui 652.573 a tempo indeterminato, 52.846 unità con rapporto di lavoro determinato e 11.706 unità di personale universitario. È quanto emerge dal Rapporto sul personale sanitario 2021 del Ministero della Salute. Il rapporto tra personale con rapporto di lavoro determinato e personale a tempo indeterminato risulta pari a 5,7% nel comparto dirigenti del ruolo tecnico, a 6,0% per i medici, a 9,8% nei profili del ruolo tecnico, a 9,6% nel personale con funzioni riabilitative, a 8,0% nei profili del ruolo tecnico sanitario, a 6,8% nel comparto dirigenti del ruolo amministrativo, a 7,8% nel personale infermieristico, a 7,0% nei profili del ruolo amministrativo, a 5,8% nel personale vigilanza ed ispezione e a 6,7% per i veterinari. Il numero totale di cessazioni dal servizio avvenute nell’anno 2021 è pari a 52.534 unità di personale. Circa il 56,0% di tali cessazioni è avvenuto per collocamento a riposo per limiti di età, dimissioni con diritto a pensione, risoluzione del rapporto di lavoro e licenziamento (denominati “cessati puri” nelle tabelle della presente pubblicazione). Contestualmente, sono state 59.047 le unità di personale assunte nel corso del 2021, di cui il 74,9% costituito dai cosiddetti “assunti puri”, ossia da assunzioni avvenute per le seguenti cause: nomina da concorso, personale assunto con procedure art. 35 c.3 bis DLGS 156/01, personale assunto con procedure art. 20 d.lgs. n. 75/2017; assunzione per chiamata diretta (categorie protette), assunzione per chiamata numerica (categorie protette), personale stabilizzato da LSU. Complessivamente l’anzianità media di servizio del personale del SSN risulta pari a 17,0 anni. Si passa da 9,1 anni di anzianità per il personale del ruolo professionale a 14,3 per i dirigenti medici ed a 18,1 anni per il personale infermieristico. L’età media calcolata con riferimento al totale del personale del SSN è pari a 49,1 anni. I dipendenti più anziani risultano essere i Chimici (55,7 anni), seguiti dai Dirigenti del ruolo tecnico (55,6 anni), dai Veterinari (54,5 anni) e dagli Psicologi (53,3 anni). Al di sotto della media generale è invece l’età del personale infermieristico (46,9 anni), del personale tecnico sanitario (46,6 anni), dei Fisici (48,1 anni), del personale con funzioni riabilitative (48,0 anni) e del Profilo di ricerca di nuova istituzione (42,6 anni). Le donne del Servizio Sanitario Nazionale Il trend crescente L’andamento del trend risulta costantemente crescente negli ultimi anni, dal 64% dell’anno 2010 al 69% del 2021. La percentuale di donne varia tuttavia nei diversi ruoli in cui il personale del Servizio Sanitario Nazionale è inquadrato: ruolo sanitario 69,8% ruolo professionale 26,3% ruolo tecnico 64,2% ruolo amministrativo 72,6%. Dal Nord al Sud, varia la presenza delle donne nel SSN Anche a livello territoriale varia la percentuale delle donne nelle diverse realtà regionali. Con riferimento al totale del personale a tempo indeterminato, la percentuale di donne dipendenti del SSN passa dal valore minimo di 52,3% rilevato per la regione Campania, al valore massimo pari a 76% registrato nella Provincia autonoma di Bolzano. MEDICI: i medici impiegati a tempo indeterminato nelle ASL, nelle aziende Ospedaliere ed Universitarie, negli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici, delle ARES ed ESTAR, ISPO e Aziende Regionali del Veneto e Liguria al 31/12/2021 risultano pari a 107.657, corrispondenti a 1,8 medici per mille abitanti. Di questi 31.434 sono specialisti che afferiscono all’area funzionale dei servizi (di cui il 70,4% nelle specialità di anestesia e rianimazione, radiodiagnostica e igiene e medicina preventiva); 26.706 sono medici specialisti dell’area funzionale di chirurgia (di cui il 60,8% nelle specialità di chirurgia generale, ginecologia ed ostetricia e ortopedia e traumatologia); infine 48.626 sono gli specialisti nell’area funzionale di medicina (di cui il 60,0% nella medicina interna, malattie dell’apparato cardiovascolare, psichiatria, medicina dell’emergenza e urgenza e pediatria). L’età media dei medici del SSN nel 2021 è pari a 50,5 anni (48,1 per le donne e 53,0 per gli uomini), dato che, seppur non molto distante da quella rilevato nel 2013 pari a 51,6 anni, segnala un maggior ricambio generazionale avvenuto negli ultimi anni. Si rileva inoltre, una crescente femminilizzazione della professione con una maggiore presenza di donne nelle classi più giovani. Tuttavia, dall’analisi della piramide delle età è possibile osservare come la classe di età compresa tra 60 e 64 anni sia ancora la più numerosa e come a quella di età compresa tra 25 e 29 anni corrisponda invece, la percentuale minore. La quota di donne medico sul totale è superiore a quella degli uomini nelle fasce di età inferiori ai 50 anni. Inoltre, il 39,8% dei medici di famiglia ed il 68,6% tra i pediatri di libera scelta è di sesso femminile. Dall’analisi della distribuzione per aree geografiche emerge che i medici che operano nelle strutture pubbliche sono così ripartiti: Italia settentrionale 45,1%, Italia centrale circa 21,0%, Italia meridionale ed Isole rispettivamente 22,1% e 11,9%. Il numero dei medici convenzionati rilevati per specializzazione è pari a 8.852 che rappresenta il 61,4% del totale dei medici convenzionati da fonte SISAC. In particolare il 34,8% è rappresentato da medici specialisti in oftamologia, ginecologia e ostetricia, otorinolaringoiatria, malattie dell’apparto cardiovascolare e dermatologia. In sintesi il numero dei medici specialisti (dipendenti, convenzionati, universitari) del SSN rilevati nel 2021 è pari a 124.224 unità. Per quanto riguarda i medici di medicina generale sono 39.366 e i pediatri di libera scelta 6.962 che si ripartiscono nel modo seguente: il 41,9% al Nord, circa il 21,8% al Centro, il 24,2% al Sud e il 12,1% nelle Isole. PERSONALE AREA INFERMIERISTICA: il personale dipendente a tempo indeterminato e tempo determinato del SSN (ASL, aziende Ospedaliere ed Universitarie, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici, ARES ed ESTAR, ISPO e Aziende Regionali del Veneto e Liguria) corrispondente alle figure professionali di infermiere, infermiere pediatrico ed ostetrica/o ammonta complessivamente a 304.115 unità. Si tratta rispettivamente di 286.065 infermieri, 5.563 infermieri pediatrici e 12.487 ostetriche. L’età media di tale personale è pari a 46,9 anni con un’anzianità di servizio mediamente pari a 18,1 anni. Il rapporto rispetto alla popolazione residente è di 4,71 per mille che sale al 5,04 se si considerano anche gli ospedali equiparati al pubblico. Complessivamente nel servizio sanitario italiano il rapporto tra personale infermieristico e medici è pari a 2,58 unità. PERSONALE AREA DELLA RIABILITAZIONE: il personale dipendente a tempo indeterminato e tempo determinato addetto alla riabilitazione del SSN (ASL, delle aziende Ospedaliere ed Universitarie, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici, ARES ed ESTAR, ISPO e Aziende Regionali del Veneto e Liguria) pari a 21.226 unità è composto per circa il 59,5% da fisioterapisti, 16,7% da educatori professionali e 14,4% da logopedisti. L’età media è pari a 48,0 anni con anzianità di servizio di 16,8 anni. Il rapporto tra personale dell’area di riabilitazione e popolazione residente è 0,35 per mille; con riferimento anche all’equiparato pubblico è pari a 0,39 per mille abitanti. PERSONALE AREA TECNICA E DELLA PREVENZIONE: l’area tecnica sanitaria e della prevenzione del SSN è costituita dall’area assistenziale, dall’area diagnostica e dall’area della prevenzione. Il personale dipendente a tempo indeterminato e tempo determinato dell’area diagnostica costituito in maggior numero da tecnici di laboratorio e di radiologia medica ammonta a 37.414 unità, quello dell’area assistenziale ammonta a 2.207 unità e quello dell’area della prevenzione ammonta a 10.127 unità con il 71,4% di tecnici della prevenzione. L’età media del personale dell’area tecnica è di 46,6 anni e l’anzianità di servizio pari a 16,7 anni di servizio. Il rapporto tra tale personale e la popolazione residente oscilla tra 0,61 e 0,67 per mille abitanti a seconda che ci si riferisca o meno anche alle strutture equiparate al pubblico. L’età media del personale dell’area della prevenzione (personale addetto alla vigilanza e all’ispezione) è di 48,5 anni e con riferimento anche all’equiparato pubblico il rapporto sulla popolazione residente è pari a 0,16 ogni 1.000 abitanti.
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Mercoledì 31 GENNAIO 2024
Il Ssn è sempre più al femminile. Le donne rappresentano il 69% della forza lavoro
È quanto emerge dal Rapporto sul personale sanitario 2021 del Ministero della Salute. Tra uomini e donne si contano complessivamente 717.125 unità di personale, di cui 652.573 a tempo indeterminato, 52.846 unità con rapporto di lavoro determinato e 11.706 unità di personale universitario. IL RAPPORTO
A dicembre 2021, sono più di 450mila le donne che lavorano con contratto a tempo indeterminato presso le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, ossia il 69% circa del personale del Servizio Sanitario Nazionale. Questi alcuni dei dati 2021 rilevati nella monografia Le donne del Servizio Sanitario Nazionale.
Anche le donne medico sono sempre più frequenti passando dal 38,4 del 2010 al 51,3 del 2021. Le donne medico che hanno un incarico di struttura complessa sono però ancora solamente il 19,2%.
Per quanto concerne la medicina specialistica ambulatoriale, si annoverano 14.424 medici convenzionati (fonte: SISAC) con 19.017.134 ore remunerate. Gli specialisti ambulatoriali sono presenti al Nord con una percentuale pari al 34,6% rispetto al numero complessivo, al Centro pari al 23,8%, al Sud pari al 32,4% e al 9,3% nelle Isole. A partire dalla rilevazione del conto annuale 2019, su richiesta del Ministero della Salute, è stata introdotta nella tabella 1F (medici per specialità) la voce relativa ai medici specialisti convenzionati. Gli specialisti ambulatoriali interni esercitano un’attività convenzionale operante in regime di parasubordinazione nell’ambito dell’organizzazione del SSN per il perseguimento delle finalità dello stesso SSN. Il contratto di lavoro è di tipo orario e prevede un orario massimo di incarico di 38 ore settimanali. Le ore di incarico, in una sola branca specialistica, possono essere espletate con una o più Aziende della stessa Regione.
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