quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Lunedì 29 GENNAIO 2024
Zone carenti, confusione e incompetenza alla Asl Na3
Gentile Direttore,
abbiamo preso atto della replica (prot. 20623 del 24/01/2024) pubblicata a firma dei dott.ri Giuseppe Esposito e Giuseppe Di Maio, rispettivamente Direttore della UOC Gestione Risorse Umane e Dirigente Amministrativo Settore Personale Convenzionato dell'Asl Napoli 3 Sud. Dobbiamo constatare con amarezza la grande confusione e incompetenza sulla materia dei dirigenti aziendali in questione.
Anzitutto nella loro comunicazione, i dirigenti hanno omesso di spiegare per quale motivo, per le carenze in oggetto individuate nell'anno 2023, non siano state esperite tutte le procedure atte alla individuazione dei medici aventi diritto, ad esempio convocando prima i medici iscritti al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, che possono acquisire incarichi a tempo indeterminato e non provvisorio, piuttosto che prorogare incarichi a medici di famiglia ultrasettantenni.
In secondo luogo si stravolge il contenuto dell'art. 4, comma 9-octiesdecies, del decreto legge n. 198 del 29/12/2022, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 24 febbraio 2023 e del parere del comitato tecnico del Ministero della Salute, in quanto in esso non si fa alcun riferimento al rispetto del rapporto 1:1300 tra medici ed assistiti normato nell'Accordo Collettivo Nazionale, ma alla semplice presenza sul territorio di “offerta di personale medico convenzionato collocabile”.
Tutto questo ha un senso logico, se teniamo anche in considerazione il carattere emergenziale e transitorio della norma, che ha un termine di decadenza fissato al 21/12/2026.
Agli scriventi risulta che, negli ambiti di San Giorgio a Cremano, Torre del Greco e Sorrento, siano già in servizio medici di famiglia sufficienti in grado di offrire assistenza sanitaria alla popolazione (ricordo che ogni medico di famiglia può acquisire fino a 1500 assistiti più eventuali 75 ricongiungimenti familiari), per cui le proroghe non possono essere concesse.
Tutto ciò è coerente ancor di più in considerazione del carattere emergenziale e transitorio della norma, con scadenza fissata al 21/12/2026.
I colleghi eventualmente interessati a prorogare il rapporto lavorativo oltre i 70 anni potrebbero semmai più utilmente offrire la loro abnegazione ed il loro spirito di sacrificio nelle tante zone disagiate della Campania (dal Cilento alle zone montuose interne), quelle sì davvero bisognose di una assistenza sanitaria cronicamente carente.
Detto ciò, ci rattrista e ci sconcerta che la dirigenza sanitaria di una azienda pubblica, che dovrebbe innanzitutto garantire la tutela della Salute dei Cittadini, si sta dimostrando non in grado di applicare la volontà del Legislatore, per arginare una eventuale emergenza assistenziale, poiché la Legge è utile esclusivamente se non ci sono medici in grado di assorbire i pazienti lasciati dal medico che va in pensione e se, attuate tutte le procedure di assegnazione di ambiti carenti.
Confondere la libera scelta (la libera scelta del medico da parte dei cittadini va esercitata per i medici under 70, poiché il 70enne è utile solo ed esclusivamente come riserva!) ed il rapporto ottimale, normati nell’ACN della Medicina Generale, con tale Legge, dimostra la totale incompetenza di certi dirigenti nella governance della Sanità Pubblica.
Perché se non ci fosse ignoranza e inadempienza, saremmo costretti a pensare che ci sia mala fede, che andrebbe a configurare un reato con dolo e un reato amministrativo con danno erariale (gli stipendi dei medici sono soldi pubblici!) in quanto applicare la Legge, come è riportato nel suddetto documento aziendale, andrebbe solo ad avvantaggiare pochi, danneggiando la tutela della Salute Pubblica.
Dott. Giuseppe Cacace
Medico di Assistenza Primaria - Distretto 55 Ercolano
Dott.ssa Paola Tammaro
Medico di Assistenza Primaria - Distretto 50 Volla
Coordinamento Medici senza Carriere
© RIPRODUZIONE RISERVATA