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Giovedì 18 GENNAIO 2024
Decreto Anticipi. De Palma (Nursing Up): “Ancora una volta speranze disattese”

“Altro che super tredicesima di circa mille euro. A parte  Lazio e Lombardia, dalla maggior parte delle altre Regioni sarebbe arrivato un secco e deludente ‘non possiamo‘” denuncia il Presidente nazionale del sindacato degli infermieri

“Gli stipendi degli infermieri sono fermi al palo, soprattutto sono da troppo tempo inferiori agli altri Paesi Ue, al punto da relegarci al terz’ultimo posto in Europa per retribuzioni. E c’è poi la stretta sul taglio delle pensioni per fortuna alleggerita dalle recenti modifiche in Manovra, con le nostre battaglie e il nostro sciopero che hanno di certo contribuito a ‘più miti consigli‘, ma pur sempre destinata a regalare amare decurtazioni ai professionisti dell’assistenza, in relazione ad un possibile pensionamento anticipato. La realtà degli infermieri e degli altri professionisti sanitari italiani, più che mai in questo momento storico, è quindi tutt’altro che allegra. Poche, pochissime luci e fin troppe ombre, come l’amarezza e la cocente delusione che arrivano inesorabili per chi, lo scorso dicembre, aspettava una tredicesima decisamente più sostanziosa”.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

“Le speranze, ancora una volta, sono state del tutto disattese, per chi attendeva l’emolumento, nella busta paga di dicembre, relativo all’anticipo del nuovo contratto (appunto legato al Decreto Anticipi). Nell’intricato labirinto della sanità italiana, e in particolare nel micro mondo delle regioni, le norme e i decreti sembrano fatti apposta per essere efficaci a metà e soprattutto per offrire bocconi amari agli infermieri, alle ostetriche ed al personale delle professioni sanitarie ex legge 43/2006 – continua De Palma – il Decreto Anticipi lasciava infatti possibilità alle Regioni di erogare o meno da subito il sostanzioso contributo, addirittura in un’unica soluzione”.

Tecnicamente, si tratta “del pagamento anticipato” dell'indennità di vacanza contrattuale “maggiorata”, perché moltiplicata per 6,7, che dovrebbe portare nelle tasche dei nostri professionisti sanitari una cifra media di mille euro.

“Attenzione – aggiunge De Palma – perché non si tratta di un regalo, come qualcuno vorrebbe far passare, ma solo di un acconto, di soldi che, con la sottoscrizione del prossimo contratto di lavoro, gli enti sanitari saranno chiamati a conguagliare, e quindi che il dipendente dovrà restituire. A quanto pare solo Lazio e Lombardia, stiamo approfondendo in tal senso con i nostri referenti locali, avrebbero già erogato tale contributo.

Il Governo, in un certo senso, è corso ai ripari. A partire da questo mese, infatti, dovrebbe essere introdotta una nuova modalità di erogazione, ed il personale sanitario con contratto a tempo indeterminato, dipendente del nostro SSN, dovrebbe ricevere mensilmente l' emolumento "maggiorato" , corrispondente all’importo mensile dell’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC).

Se la “super tredicesima”, a quanto pare, nella maggior parte dei casi non è arrivata a dicembre – conclude – , la speranza è che, da questo mese di gennaio, non ci siano più sgradite sorprese e che finalmente i professionisti dell’assistenza ricevano, senza ulteriori lungaggini, quanto gli spetta”.

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