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Mercoledì 17 GENNAIO 2024
Colpa medica. Magi (Omceo Roma) “Bene emendamenti al Dl Milleproroghe” 

Per Magi la proposta di uno scudo penale e la depenalizzazione dell'atto medico, esclusi i casi di dolo, fornirebbe una maggiore sicurezza ai medici nell'eservizio delle proprie funzioni, consentendo di abbattere le spese della medicina difensiva e migliorando la qualità delle cure, perché “quando i medici sono liberi dalla paura, possono prendere decisioni cliniche più efficaci e concentrate sul paziente”.

Nel contesto di una possibile riforma del contenzioso medico legale gli emendamenti proposti al Decreto Milleproroghe, in particolare quelli riguardanti la depenalizzazione e lo scudo penale per i medici, ricevono un forte plauso da parte dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Omceo). La Camera dei Deputati sta infatti attualmente discutendo queste misure “cruciali”, per l’Omceo, in quanto “hanno il potenziale di trasformare significativamente il panorama medico-legale in Italia”.

“L'intervento dell'Omceo Roma è stato fondamentale nella stesura di alcuni di questi emendamenti – sottolinea l’Ordine dei medici capitolino in una nota -. La loro profonda comprensione delle sfide affrontate dai professionisti del settore sanitario ha contribuito a modellare proposte che mirano a proteggere i medici da cause legali ingiustificate, valorizzando nel contempo l'alta qualità dell'assistenza sanitaria”.

“Uno degli aspetti più significativi dell’emendamento in oggetto è la proposta di un anno di scudo penale per i medici. Questa misura – argomenta il presidente dell’Omceo di Roma, Antonio Magi – non comporta spese economiche, quanto piuttosto grossi risparmi in termini di medicina difensiva. Lo scudo, infatti, qualora venisse approvato fornirebbe una maggiore sicurezza ai medici nell'esercizio delle loro funzioni. In sostanza un emendamento volto a risolvere problemi che influenzano non solo la qualità ma anche il costo del servizio sanitario nazionale”.

La depenalizzazione dell'atto medico, esclusi i casi di dolo, è, per l’Omceo, “un passo fondamentale verso un ambiente lavorativo più giusto e protetto per i medici”. Con circa il 95% delle cause penali contro i medici che si risolvono con un’assoluzione “è chiaro – per l’Ordine - che esiste la necessità di rivedere l'approccio attuale. La depenalizzazione ridurrà il carico di cause legali ingiustificate, permettendo ai medici di concentrarsi maggiormente sulla cura dei pazienti anziché sulle implicazioni legali delle loro azioni”.

“L'Omceo Roma – ricorda ancora Magi – con la sua Commissione dedicata alla depenalizzazione dell’atto medico ha ribadito, anche nell’ultimo Convegno sul tema svoltosi a dicembre, che queste misure non solo proteggono i medici, ma migliorano anche la qualità delle cure sanitarie offerte ai cittadini. Quando i medici sono liberi dalla paura costante di cause legali, possono prendere decisioni cliniche più efficaci e concentrate sul paziente. Questo aspetto è particolarmente cruciale in un momento in cui il sistema sanitario si sta ancora riprendendo dalle sfide poste dalla pandemia di COVID-19”.

Inoltre, “l'Omceo sino ad oggi ha svolto un ruolo chiave nel fornire dati e ricerche che supportano la necessità di queste riforme. L’Audizione del Presidente Magi davanti la Commissione Nordio presieduta dal magistrato Adelchi d’Ippolito presso il Ministero della Giustizia è stata apprezzata per l'approccio equilibrato, informato e soprattutto per l’ascolto”.

Questi emendamenti, ribadisce l’Ordine, “rappresentano in sostanza un importante passo avanti per garantire che i medici possano esercitare la loro professione con sicurezza e senza timori ingiustificati”.

“In conclusione – secondo Magi – il Ministro Schillaci e tutti i deputati coinvolti in questo processo meritano un plauso per il loro impegno nel portare avanti queste riforme essenziali. La loro visione e dedizione contribuiranno significativamente alla creazione di un ambiente più equo e sicuro per i professionisti medici in Italia, migliorando così l'efficacia complessiva del sistema sanitario nazionale”.

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