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Mercoledì 10 GENNAIO 2024
Non solo Covid, dallo streptococco alla vitamina D ormai è boom di ‘test fai da te’ in farmacia

L’indagine sui dati di sell-out condotta per Quotidiano Sanità da Pharma Data Factory (PDF), che vanta la banca dati più puntuale ed estesa del mercato, restituisce un quadro in cui complice la pandemia, che ha lasciato in eredità a tutti noi una maggiore dimestichezza con questi strumenti, i test fai da te hanno fatto registrare numeri da record.

Non solo tamponi ‘fai-da-te’ per la diagnosi del Covid-19. Come noto, nelle farmacie italiane si possono trovare spesso interi scaffali dedicati ai test casalinghi per ricercare e diagnosticare, con una percentuale variabile di attendibilità, un’ampia varietà di patologie e condizioni. Prodotti che, come nel caso dei test per la diagnosi dello streptococco (+3.740% di pezzi venduti fra gennaio e novembre 2023, pari a 682.753 unità), così come quelli per la menopausa (+171% in un anno), i livello di ferro (+138%), la ricerca di sangue occulto nelle feci (349%) o le disfunzioni della tiroide (+291%), hanno fatto registrare un vero e proprio boom di vendite nel primo anno post-pandemia. A evidenziarlo è un’indagine sui dati di sell-out condotta per Quotidiano Sanità da Pharma Data Factory (PDF), che vanta la banca dati più puntuale ed estesa del mercato, con il 95% di farmacie monitorate e una rilevazione dei consumi reali di farmaci e altri prodotti in Italia.

Complice proprio l’esperienza della pandemia, che ha lasciato in eredità a tutti noi una maggiore dimestichezza con questi strumenti, l’uso che in Italia si fa anche di altri test, come quelli per la misurazione dei livelli di alcool (+4% unità vendute in un anno) e droghe (+22%) nel sangue, di fertilità/gravidanza (+22%), per rilevare la glicemia (+7%), l’helicobacter pylori (+66%), infezioni vaginali/urologiche (+69%), i livelli di vitamina D (+99%), l’HIV (+13%), intolleranze/allergie (+48%), risulta dunque sempre più consistente. In calo invece l’utilizzo di test dell’ovulazione (-13% in un anno), per la gotta (-23%), per la dislipidemia (-74%).

I tamponi per il Covid sono ancora oggi i più numerosi in termini di scelta sugli scaffali, con 762 diverse varietà acquistabili in farmacie, per un totale di oltre 11,4 milioni di pezzi venduti nel corso del 2023 (gennaio-novembre, 5.704.617 solo nel trimestre settembre-ottobre-novembre), numeri che però risultano in calo del 79% rispetto all’anno precedente e del 43% sul trimestre. Cifre che corrispondono al rallentare dell’emergenza legata al coronavirus e alle regole oggi molto meno stringenti rispetto al picco pandemico del 2020-2021. Ma che comunque ci restituiscono un quadro in cui i tamponi ‘fai-da-te’ sono nettamente superiori a quelli ufficiali, registrati dal ministero della Salute e pari a circa 3 milioni in totale fra settembre e novembre 2023, contro i 5,8 milioni dei test casalinghi venduti in farmacia ed effettuati dagli italiani nelle loro case.

Un’abitudine che i farmacisti ormai notano nella loro pratica quotidiana, giustificata anche in parte dal minor costo dei tamponi fai da te, circa 12 euro e in calo del 25% rispetto allo stesso trimestre 2022, contro i circa 15 di quelli ufficiali.

E se il giro d’affari generale del settore ‘test fai da te’ in Italia ha superato gli 83 milioni di euro nel 2023, proprio i prezzi medi risultano in aumento del 17,4% sull’intero anno e del 26,8% sul trimestre settembre-novembre 2023. Il tampone che ha fatto registrare un vero e proprio boom, quello per la rilevazione dello streptococco, ha subìto per esempio un aumento dei prezzi di ben il +530% nell’anno e del 734% nell’ultimo trimestre rilevato, così come quello del test per la tiroide (+174% nel trimestre), della vitamina D (+155%), della menopausa (+265%), delle infezioni vaginali/urologiche (+319%).

Barbara Di Chiara

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