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"Non è nel Dna del medico andare a fare il 'commerciante' per servizi prestazionali occasionali. Siamo convinti che ci sarà la possibilità di recuperare molti di questi colleghi". Il giro di vite sui gettonisti in sanità "è una legge nazionale e anche le altre Regioni dovranno adeguarsi. La Lombardia indica il percorso. C'è chi dice: adesso non verranno più a lavorare qui, ma andranno in Emilia Romagna o nelle regioni vicine. E per quanto tempo? E' questione di mesi, perché ho già parlato con i colleghi assessori delle altre Regioni e si stanno tutti organizzando in questo senso. Quindi, o vanno in Arabia Saudita e in Norvegia o, se vogliono restare, devono cominciare a rivedere le loro priorità". L'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, non teme fughe di professionisti della sanità verso altre regioni o all'estero dopo lo stop ai gettonisti decretato con una giunta regionale approvata ieri. Ad oggi sono 1.400 i posti fra dirigenza e comparto coperti con gettonisti in Lombardia, "per un costo di circa 100 milioni di euro l'anno per sostenere questa attività, di cui 20 milioni vanno come spese di servizi alle cooperative che recuperano questo personale che poi viene messo a disposizione degli ospedali. Non è una cifra di poco conto - osserva Bertolaso oggi in conferenza stampa - Questa cifra vogliamo utilizzarla per favorire il rientro dei medici e per ampliare la platea dei medici che lavorano oggi negli ospedali, andando a provvedere anche a incentivi economici per chi lavora negli ospedali". E, aggiunge, "siamo pronti a riassumere tutti, anche a collocarli laddove se n'erano andati via in precedenza. Anche il ministro Schillaci è d'accordo su questa iniziativa". Per il reclutamento dei liberi professionisti "ci saranno tutta una serie di criteri su tempi e attività - assicura - Ma saranno bandi circolari, nel senso che se vieni inserito nella struttura puoi andare a lavorare dove c'è bisogno, a Sondrio, Mantova o altrove. Finisce il tempo di una sanità parcellizzata e gestita dalla singola Asst a livello autonomo una rispetto all'altra, e inizia il tempo della sanità circolare che riguarda tutta la Regione Lombardia. Se oggi un medico oggi dice 'io appartengo a questa o quella Asst', domani dirà: 'Appartengo al Servizio sanitario regionale. E' un cambio di mentalità". "Riguardo alla delibera che blocca i gettonisti in Lombardia" nella sanità, "raramente mi accadeva di ricevere tanti messaggi come stamattina da parte di medici di ogni 'ordine e grado' e di diverse regioni, che si complimentavano per questa iniziativa. Anche il ministro Schillaci, mandandomi la copia del lancio di un'agenzia, mi ha scritto: 'Grande, Guido'. Quindi anche il ministro è d'accordo. D'altra parte non poteva essere altrimenti. Ci siamo adeguati a una norma di legge predisposta dal ministro nel decreto Bollette. Mi pare che ci sia sicuramente una condivisione generale rispetto all'idea e all'impostazione che abbiamo usato", ha evidenziato l'assessore Non ci saranno vuoti nel periodo di transizione verso un nuovo modello che prevede convenzioni fra Asst e reclutamento di personale con incarichi libero-professionali con paletti e criteri precisi. "Teniamo sotto controllo tutte le scadenze e sappiamo con precisione chirurgica quando ogni Asst chiuderà il rapporto con i gettonisti. Sulla base delle scadenze che abbiamo, faremo in modo di sostituire quelli che smetteranno di fare i gettonisti. Infatti - ha sottolineato l'assessore - l'obiettivo è anche recuperare quei colleghi che nel tempo hanno lasciato le strutture pubbliche per andare a fare questo esercizio temporaneo".
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Giovedì 14 DICEMBRE 2023
Bertolaso su stop a gettonisti: “O vanno in Arabia o rivedono priorità”. Schillaci si complimenta
L’assessore sulla delibera che ieri ha vietato il ricorso a professionisti a ‘gettone’: “Non è nel Dna del medico questa attività, gestiremo transizione senza vuoti e siamo pronti a riassumere e favorire rientro professionisti in Ssr”.
I complimenti di Schillaci
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