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I pazienti diabetici in trattamento con sola terapia insulinica basale hanno più di 70 anni, presentano un complesso profilo di comorbidità, risultano in trattamento con antidiabetici innovativi, ma più del 50% di questi si sottopone a visite di controllo con una frequenza al di sotto di quanto previsto dalle linee guida, il che evidenzia una presa in carico subottimale. A livello di spesa, i costi diretti sanitari della popolazione in trattamento con la sola insulina basale sono sovrapponibili a quelli per la gestione dei pazienti in trattamento combinato di insulina basale più insulina rapida con la spesa sanitaria relativa alle ospedalizzazioni che rappresenta la voce di costo preponderante dopo quella per i farmaci. In estrema sintesi sono questi i risultati a cui è giunto uno studio condotto da Clicon srl su un campione di Asl afferenti alla Regione Sicilia. L’analisi retrospettiva aveva lo scopo di stimare i pazienti in trattamento con la sola insulina basale in Sicilia, di valutarne le caratteristiche e il percorso terapeutico e il consumo di risorse sanitarie e i costi diretti correlati. Abbiamo chiesto a Luca Degli Esposti, presidente di Clicon srl, di fare il punto della situazione e di descrivere l’analisi. Lo studio Andando ad analizzare i costi sanitari diretti, dall’analisi è emerso un costo totale di 2.800 euro anno per paziente in trattamento con la sola insulina basale. Di questi “circa 2.300 euro erano relativi alla spesa farmaceutica, di cui 1.300 euro per farmaci ipoglicemizzanti, circa 300 euro per le ospedalizzazioni e circa 250 euro per visite specialistiche e test”, ha aggiunto Degli Esposti. Partendo da qui è emerso anche, che andando a confrontare questi costi per paziente in trattamento con insulina basale con i costi dei pazienti trattati con insulina basale più insulina rapida, i costi erano sostanzialmente sovrapponibili. In conclusione Lo speciale è stato realizzato con il contributo incondizionato di Abbott.
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Martedì 05 DICEMBRE 2023
Diabete: costi sovrapponibili nei pazienti diabetici in trattamento con insulina basale o in terapia insulinica multiniettiva. Necessaria la stessa attenzione per una presa in carico ottimale. Lo studio in Regione Sicilia
I pazienti diabetici in trattamento con la sola insulina basale e i pazienti in combinazione con insulina basale più insulina rapida hanno caratteristiche simili e costi di gestione sovrapponibili e pertanto necessiterebbero del medesimo livello di attenzione in quanto popolazioni fragili, al fine di migliorarne la gestione. Lo studio condotto in Sicilia per stimare i pazienti in trattamento con la sola insulina basale, valutarne le caratteristiche ed il consumo di risorse sanitarie
“Complessivamente il campione ha interessato una popolazione di circa 1 milione e mezzo di assistibili”, ha spiegato Degli Esposti, e sono stati presi in considerazione “tutti i soggetti che nel corso dell'anno 2021 sono stati trattati con una insulina basale. In questo campione di circa 1 milione e mezzo di assistibili, circa 7.000 pazienti erano in trattamento esclusivo con insulina basale, il 55% circa di questi era di sesso maschile con un'età media di 70 anni e il profilo di comorbilità di questa popolazione, in base alla loro età media, era elevato in quanto l'85% circa era affetto da ipertensione, circa la metà aveva avuto pregressi eventi cardiovascolari, un 16% affetto da BPCO, il 60% e 70% del gruppo era rispettivamente in trattamento con antipiastrinici e con farmaci ipolipemizzanti. Oltre all'insulina basale abbiamo riscontrato l'utilizzo di sulfaniluree in circa la metà del campione, di analoghi del glp-1 in 1/3 del campione, un 20% circa era in trattamento con sglt2 inibitori e un ulteriore 20% era in terapia con i dpp-4”, ha proseguito l’esperto.
In sintesi, ha precisato il presidente di Clicon, “siamo di fronte a pazienti con un'età media di 70 anni e un profilo di comorbilità piuttosto elevato, con comorbidità importanti nella prevenzione cardiovascolare. Tutti questi pazienti risultavano in trattamento con altri farmaci orali, sulfaniluree, o metformina, o farmaci di più recente introduzione gli sglt-2, i glp-1 e quando abbiamo incrociato con le visite specialistiche ci siamo accorti che solamente 50% di questi effettua visita a carico del Servizio sanitario nazionale, come previsto dalle linee guida, suggerendo appunto che questo tema della periodicità di controllo andrebbe ottimizzato. In ultimo andando a confrontare i costi diretti sanitari della popolazione del gruppo in trattamento con insulina basale con quello trattato con insulina basale più insulina rapida, sostanzialmente abbiamo un profilo di assorbimento di risorse e di costi sovrapponibile, evidenziando quindi come entrambe le popolazioni hanno un profilo di rischio cardiovascolare elevato e quindi, come tali, vanno osservate con la stessa attenzione”, ha concluso Degli Esposti. Questo proprio al fine di migliorarne la gestione in considerazione anche degli elevati costi sanitari generati a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
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