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Martedì 05 DICEMBRE 2023
Assistenti sociali. Poidomani (Sunas): “Serve un piano strategico nazionale per sviluppare interventi e servizi sociali in sanità”

Ma anche un Servizio Sociale Professionale, i centro di responsabilità della governance dell’integrazione socio sanitaria, e della dirigenza del Servizio Sociale Professionale in Sanità. Queste le richieste presentate dal Sindacato Professionale degli assistenti sociali

Definire un piano strategico nazionale, nell’ambito di un sistema di sanità pubblica e universalistica che tuteli e promuova il diritto costituzionale alla salute, per l’attuazione di politiche e azioni mirate allo sviluppo di interventi e servizi sociali e sociosanitari al fine di rafforzare percorsi unitari, coordinati, integrati e di sistema, tra sociale e sanitario, tenendo conto delle specificità e dei differenti modelli organizzativi regionali.

È questo il cuore delle proposte inviate dal SUNAS, Sindacato Professionale degli assistenti sociali aderente alla Confederazione CS a tutti i Gruppi Parlamentari e alle Commissioni Bilancio, Affari Sociali, Sanità, del Senato e della Camera, in vista dell’approvazione della Legge di bilancio 2024. Proposte e richieste, sottolinea una nota, inviate nell’interesse della categoria professionale ma anche dei cittadini che sono fruitori delle prestazioni e degli interventi socio assistenziali e socio sanitari.

“Siamo fortemente preoccupati per gli effetti della crisi economica e sociale, che rileviamo quotidianamente dal nostro osservatorio – ha dichiarato Salvatore Poidomani, Segretario Generale SUNAS – e soprattutto dal nostro lavoro a fianco delle persone e delle comunità, con particolare riguardo a quelle fasce di popolazione che vivono in condizioni di bisogno, disagio, fragilità, disabilità e non autosufficienza, per cui è necessario prevedere risposte e risorse appropriate e concrete, di tutela, sostegno e promozione della salute. In quest’ottica riteniamo indispensabile attuare anche un reale investimento sui professionisti assistenti sociali, deputati a garantire l’unitarietà degli interventi con le competenze proprie del servizio sociale professionale, in un’ottica di integrazione socio sanitaria e multidisciplinare da cui oggi non si può prescindere.

Tra le richieste e le proposte avanzate dal SUNAS - presentata dal Sindacato anche nell’ambito del 18° Forum Risk Management in Sanità di Arezzo - la più significativa è quella riguardante l’Istituzione del Servizio Sociale Professionale, inteso quale centro di responsabilità della governance dell’integrazione socio sanitaria, e della dirigenza del Servizio Sociale Professionale in Sanità.

“Con nostra grande soddisfazione – ha aggiunto Poidomani – abbiamo appreso che alcuni senatori hanno recepito la nostre istanze e presentato in V^ Commissione uno specifico emendamento ( il 48.2) all’articolo 48 del DDL sulla Legge di Bilancio 2024 con cui si propone di istituire” …….. il Servizio Sociale Professionale in ogni azienda o ente del SSN e in ogni Comune/Ambito sociale territoriale… , fermo restando l'autonomia delle regioni e degli enti locali nel definire la struttura organizzativa del servizio medesimo e comunque fissando anche per gli enti del SSN l'obiettivo di un assistente sociale ogni cinquemila abitanti, da raggiungere entro il 2026”. Nell’emendamento si legge, anche, che “Il Servizio Sociale Professionale è diretto da un assistente sociale” ed inoltre, che “Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro il 30 marzo 2024, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono stabilite le modalità istitutive e i criteri di funzionamento del Servizio Sociale Professionale”.

Infine, “Il medesimo atto, definisce altresì la disciplina concorsuale, riservata al personale in possesso degli specifici diplomi rilasciati al termine dei corsi universitari di cui all'articolo 5, comma 1, della presente legge, per l'accesso alla qualifica di dirigente del Servizio Sociale Professionale, alla quale possano accedere gli assistenti sociali iscritti alla sez. A dell'albo professionale del relativo ordine, in possesso della specifica laurea magistrale….”.

Essere riusciti a riproporre il tema dell’istituzione del Servizio Sociale Professionale e della omologa dirigenza all’interno del dibattito parlamentare - del resto in continuità con i vari precedenti tentativi fatti dal SUNAS insieme alle altre rappresentanze della professione - è motivo di grande soddisfazione, adesso ci auguriamo che la proposta possa essere accolta e sostenuta anche dagli altri gruppi parlamentari e quindi essere approvata.

Da parte nostra – ha concluso – continueremo ad impegnarci con forza e determinazione per raggiungere questo obiettivo”.

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