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Martedì 28 NOVEMBRE 2023
Acn medicina generale. Fmt: “Fiduciosi. Chiudere con celerità è fondamentale”   

La Federazione Medici Territoriali definisce “positivo” l’ultimo confronto con la Sisac per il rinnovo del contratto dei medici di medicina generale. I temi prioritari, per Ftm, riguardano le tutele per la gravidanza e maternità, più risorse, suolo unico, Case di comunità, tariffe per le prestazioni aggiuntive, defiscalizzazione, rapporto ottimale medici-pazienti, centralità della contrattazione nazionale. “Ora attendiamo fiduciosi il prossimo incontro”.

Si è riunita, questo fine settimana, la delegazione di Federazione Medici Territoriali (Fmt) che ha tracciato un bilancio della riunione di martedì 21 con la Sisac per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale (Acn) della medicina generale: per Fmt erano presenti Paolo Carollo, Franchino Martire e Roberto Colantonio.

La delegazione ha espresso una valutazione positiva del confronto con la parte pubblica e indicato le proposte, e le priorità, avanzate al tavolo per una riorganizzazione delle cure primarie e del territorio, ma con risorse adeguate. Paolo Carollo capo delegazione di FMT, spiega in particolar ein una nota: “Sono tavoli separati, come è noto, e alla fine dell’incontro di martedì abbiamo deciso di prendere qualche giorno per fare un bilancio ‘obiettivo’ della riunione con la SISAC. La sensazione è positiva, anche perché come sindacato abbiamo fatto uno sforzo per dare voce al forte disagio dei medici privilegiando, però, il piano delle proposte”.

“Insieme ai miei colleghi Franchino Martire e Roberto Colantonio - continua Carollo - abbiamo esposto diverse questioni. Innanzitutto, quello delle tutele: oggi più che mai c’è una grande ‘questione femminile’ e di pari opportunità, servono quindi interventi urgenti per definire politiche di conciliazione e di welfare per garantire il diritto alla maternità e alla gravidanza alle donne medico, equiparando gli istituti vigenti nella convenzione a quelli della dirigenza medica e ospedaliera”.

“Sulla riorganizzazione delle cure primarie - aggiunge - diversi i fronti su cui operare: chiarire il ruolo delle AFT (aggregazioni funzionali territoriali) dal punto di vista giuridico ed economico, definire per le Case di Comunità l’integrazione con le diverse forme di medicina di gruppo, pianificando organicamente la loro messa in rete con gli studi e la specialistica ambulatoriale, soprattutto negli agglomerati dei comuni piccoli e medio piccoli. Rivedere, al rialzo, il rapporto ottimale per permettere l’entrata in convenzione di nuovi medici della continuità assistenziale e, allo stesso tempo, puntare sul ruolo unico a 38 ore per la guardia medica e un sistema opzionale a quota oraria, capitaria, o misto per gli altri. In questa direzione rientra anche uno sforzo particolare per la medicina dei servizi: settore in smantellamento che si deve recuperare per avviare il potenziamento del territorio. Così come per l’emergenza-urgenza che è un settore strategico nella rete di cure e interventi della nostra sanità pubblica e che da troppi anni è relegato nel dimenticatoio”.

“Sul piano economico ma anche organizzativo - sottolinea Carollo - tre ulteriori questioni: risorse per il personale infermieristico e amministrativo per tutti gli studi dei medici di famiglia (così da sburocratizzare il lavoro medico) e defiscalizzazione delle spese (affitto, personale..ecc), rivalutazione delle prestazioni aggiuntive (vaccini, visite domiciliari, ecc), visto che le tariffe sono ferme agli anni 90, e inserimento della telemedicina tra queste prestazioni, con un finanziamento specifico per la modernizzazione degli studi”.

“Una pre condizione per queste proposte concrete - conclude il dirigente FMT - sarebbe una revisione normativa che dia più forza alla contrattazione nazionale rispetto a quelle decentrate, ma questa ipotesi ha un terreno di confronto più a lungo termine”.

“Ora – conclude Carollo - attendiamo fiduciosi il prossimo incontro: chiudere con celerità questo ACN è fondamentale perché questo accordo è già superato, siamo in ritardo di anni. Ed è urgente aprire al più presto la nuova stagione di trattative per la futura convenzione”.

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