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Lunedì 20 NOVEMBRE 2023
Identificare al più presto Elenchi di operatori delle nuove professioni sanitarie
Gentile Direttore,
vorrei prendere spunto da una recente sentenza della Corte di Cassazione, pubblicata il 12 ottobre u.s., per sottolineare l’importanza di identificare al più presto Elenchi di operatori delle nuove professioni sanitarie a garanzia di requisiti necessari per poter operare in sicurezza ed efficacia nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale.
La Suprema Corte, intervenendo sul tema dell’esenzione IVA di un chiropratico, ha decretato che: “In conformità con la giurisprudenza dell’Unione, (…) la prestazione di cura alla persona richiede l’accertamento che la prestazione garantisca un sufficiente livello di qualità e che chi la rende sia munito di formazione adeguata (…) anche in mancanza dell’attivazione del relativo corso di laurea (…)” E ancora: “Deve, pertanto, ritenersi definitivamente superato l’opposto orientamento (…) secondo cui pur avendo la disciplina interna inquadrato il chiropratico tra i professionisti sanitari, aveva ritenuto ai fini dell’esenzione IVA l’emanazione del relativo regolamento di attuazione del percorso formativo della professione”.
Considerati proroghe e ritardi dei Decreti sugli stessi percorsi formativi, evidentemente dovuti a legittime perplessità nel merito dei contenuti dei provvedimenti, ritengo che rappresenti una seria opportunità quella di istituire Elenchi di professionisti le cui competenze siano accertabili per requisiti formali. Ovvero, se a fronte del recente orientamento le nuove professioni potrebbero operare in esenzione IVA, a maggior ragione esse dovrebbero essere riferibili a registri professionali i cui criteri di ammissione siano atti a garantire la salute delle persone. Ancor prima del varo dei rispettivi corsi universitari, la definizione delle buone prassi operative per la prevenzione del rispettivo rischio sanitario potrebbe anch’essa adottarsi contestualmente alla pubblicazione dei citati Elenchi per le necessarie assicurazioni di responsabilità.
Si tratterebbe di un’iniziativa condivisibile da parte del Governo per uscire dall’ attuale impasse sulle decretazioni pedagogiche, mettere ordine nella giungla dei corsi e degli esercizi contestabili e promuovere il merito e la qualità nazionale in coerenza con i propri obiettivi. E, non secondariamente, sarebbe questa l’occasione per integrare finalmente gli osteopati e i chiropratici nel SSN affinché essi possano svolgere la propria importante opera preventiva con regole certe e modalità interdisciplinari. A sua volta, lo stesso provvedimento, anticipato rispetto alla definizione dei corsi di laurea triennale, faciliterebbe e migliorerebbe quest’ultima nel riferimento alle competenze degli operatori selezionati dei primi elenchi professionali.
Luigi Ciullo
Presidente dell’Associazione Tecnico-Scientifica degli Osteopati Esclusivi (ADOE)
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