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Giovedì 09 NOVEMBRE 2023
Carenza di infermieri in Lombardia. Bertolaso: “Li recluteremo da altri Paesi”. Opi: “Basta con le soluzioni ‘facili’”

In consiglio regionale l’assessore  ha spiegato che in Lombardia sono già 1.028 gli infermieri in possesso dei titoli e quindi autorizzati all'esercizio temporaneo della professione, e che a seguito di un’intesa Stato Regioni sarà possibile anche inserirne altri in corsi formativi e professionalizzanti. Per il Coordinamento regionale degli Opi servono, invece, proposte concrete per valorizzare i professionisti, al fine di frenare l’emorragia di infermieri.

Regione Lombardia formerà e recluterà infermieri da altri Paesi. Lo ha fatto sapere negli scorsi giorni l'assessore della Regione Lombardia al Welfare Guido Bertolaso, rispondendo in Consiglio regionale a una interrogazione di Azione-Italia Viva. In particolare, spiega una nota di sintesi del Consiglio, “Bertolaso ha informato che gli infermieri finora riconosciuti all’esercizio temporaneo della professione sulla base di titoli stranieri sono 1028. Bertolaso ha anche ricordato che a norma dell’intesa da concordarsi a livello di Conferenza Stato Regioni (prevista dal decreto legge 34 del marzo 2023) verrà definita una disciplina ad hoc per il ricorso a questo personale. Dopo tale intesa, ha detto l’Assessore, potranno essere inseriti anche corsi formativi e professionalizzanti”.

Una prospettiva che non piace al Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della regione Lombardia, che, si legge in una nota, “prende atto, con stupore, delle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’Assessore al Welfare di regione Lombardia”.

Anzitutto, spiega il coordinamento degli Opi, “La soluzione annunciata di reclutare e formare personale estero richiede il coinvolgimento attivo degli Ordini Professionali, enti pubblici sussidiari dello Stato in relazione all’esercizio della professione per la tutela della salute dei cittadini”.

Il Coordinamento spiega inoltre di avere sollecitato più volte l’Assessore ad un incontro, “inoltrando proposte concrete per tutelare la salute dei cittadini e per valorizzare i professionisti, al fine di frenare l’emorragia di infermieri e far sì che la professione infermieristica diventi una prima scelta nella formazione universitaria dei giovani”.

Nonostante ciò, “l’Assessore non ha mai incontrato i rappresentanti degli infermieri per condividere strategie e proposte che vanno oltre l’aumento dello stipendio, di cui peraltro non vi sono tracce, e il reclutamento all’estero. Si sottolinea, inoltre, come quest’ultima soluzione non pare abbia avuto gli esiti ipotizzati con la recente esperienza degli infermieri indiani. Ci si chiede anche quanto sia etico fare una campagna di reclutamento di questo tipo, in Paesi in cui il Sistema Sanitario versa in condizioni critiche”.

Gli ordini delle professioni infermieristiche rinnovano, quindi, “con forza” la ì richiesta e disponibilità per “un tavolo di lavoro permanente, che affronti con metodo e visione condivisa, tra Regione Lombardia e Ordini Professionali, il gravoso scenario della professione infermieristica nel SSR lombardo”.

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