quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 26 OTTOBRE 2023
Carenze di farmaci. Efpia: “Coinvolgere l’industria nella progettazione e attuazione di nuovi processi”
Dalla Federazione un plauso alla Critical Medicines Alliance annunciata dalla Commissione europea che “dovrebbe fornire una vera e propria piattaforma per le autorità nazionali, l’industria, la società civile, la Commissione e le agenzie dell’UE per sviluppare un’azione coordinata contro le carenze e fornire soluzioni strutturali piuttosto che trattare i sintomi”
“Le carenze di farmaci causano danni ai pazienti e immensa preoccupazione per le loro famiglie e i medici. Sebbene solo il 4% delle carenze si verifichi nel settore dei farmaci innovativi, riconoscendone l’impatto, siamo pienamente impegnati a lavorare insieme per gestirle, mitigarle ed sradicarle ove possibile”. A sottolinearlo la Federazione europea delle industrie farmaceutiche, che “accoglie con particolare favore le misure strutturali volte ad affrontare la dimensione industriale della carenza di medicinali nel medio e lungo termine”.
A questo proposito, “applaudiamo alla Critical Medicines Alliance annunciata dalla Commissione europea che dovrebbe fornire una vera e propria piattaforma per le autorità nazionali, l’industria, la società civile, la Commissione e le agenzie dell’UE per sviluppare un’azione coordinata contro le carenze e fornire soluzioni strutturali piuttosto che trattare i sintomi. Le carenze possono verificarsi per ragioni diverse, come problemi di produzione o mancanza di capacità associata a lunghi tempi di investimento. Possono derivare da una domanda più forte e/o inaspettata dovuta a emergenze sanitarie pubbliche o a previsioni inadeguate. Le soluzioni devono essere adatte allo scopo e affrontare le specifiche cause profonde delle carenze. Qualsiasi misura volta a mitigare le carenze nell’immediato e nel breve termine dovrebbe essere proporzionata e fornire soluzioni efficienti e praticabili che soddisfino le esigenze di sanità pubblica”.
Ad esempio, “in un periodo di limitazioni dell’offerta, l’imposizione di obblighi di stoccaggio in alcuni paesi dell’UE si tradurrà semplicemente in una maggiore carenza in altri. Sarebbe contrario allo spirito del meccanismo volontario di solidarietà dell’UE previsto per alleviare le gravi carenze. Allo stesso modo, la proposta legislativa della CE che richiede piani di prevenzione per tutti i medicinali o una notifica di carenza entro 6 mesi distoglierà risorse limitate (sia dalle autorità che dall’industria) da dove sono necessarie e potrebbe portare a conseguenze indesiderate come acquisti dettati dal panico, mentre allo stesso tempo potrebbe non aiutare ad affrontare i problemi reali. Per realizzare pienamente le azioni, le istituzioni dell’UE e le autorità competenti devono coinvolgere l’industria nella progettazione e attuazione di nuovi processi, nonché condividere le informazioni sulla probabile domanda di medicinali il prima possibile. Il mancato utilizzo delle informazioni archiviate nel Sistema europeo di verifica dei medicinali (EMVS) rimane un’occasione mancata per mitigare e gestire le carenze che potrebbero essere prontamente implementate. Il sistema fornisce dati in tempo reale sulle quantità dei singoli medicinali nella catena di approvvigionamento a livello di Stato membro, fino al numero esatto di scatole distribuite nelle farmacie e negli ospedali nazionali o al numero di scatole di singoli medicinali che sono stati esportati o importati. I dati forniscono il quadro più completo delle cause profonde delle carenze, di dove e come si verificano in Europa, e rappresentano la nostra migliore possibilità di prevenire, pianificare e mitigare il loro impatto sui pazienti. Non includere questa potente risorsa nella serie di azioni della Commissione lascia un vuoto nei nostri sforzi collettivi per proteggere i pazienti dalla carenza di medicinali in tutta Europa”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA