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Martedì 24 OTTOBRE 2023
Aggressioni al personale. Due casi in poche ore in Liguria, da inizio anno sono oltre 400

Domenica, presso il PS del Galliera, un uomo ha preso a calci un infermiere e un'operatrice sociosanitaria mentre erano in corso le manovre di discesa dall’ambulanza. Ieri, nel reparto di chirurgia dell’Ospedale di Lavagna, un'infermiera è stata invece aggredita fisicamente e verbalmente da un parente di un paziente nel momento in cui gli è stato comunicato che non era possibile entrare nella stanza del familiare. Gratarola: “Episodi intollerabili”.

Sono oltre 400 le aggressioni fisiche o verbali denunciate dall’inizio del 2023 ad oggi a danno di operatori sanitari nelle Asl e negli ospedali della Liguria. A renderlo noto è la Regione, nel dare notizia delle ultime due aggressioni avvenute nel giro di poche ore tra domenica e lunedì a Genova e Lavagna. Nel primo caso, riferisce la nota regionale, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Galliera, un cittadino privo di documenti ha colpito, prendendoli a calci, un infermiere e un'operatrice sociosanitaria mentre erano in corso le manovre di discesa dall’ambulanza. Nel reparto di chirurgia dell’Ospedale di Lavagna un'infermiera è stata invece aggredita fisicamente e verbalmente da un parente di un paziente nel momento in cui gli è stato comunicato che non era possibile entrare nella stanza del familiare.

“Sono episodi gravi e intollerabili – commenta l'assessore alla Sanità Angelo Gratarola – ci uniamo alla solidarietà e alla vicinanza che le direzioni dei due ospedali esprimono nei confronti delle persone aggredite. È una vicinanza che estendiamo a tutto il personale degli ospedali, delle strutture sanitarie e sociosanitarie della Liguria”.

“Gli operatori sanitari ogni giorno lavorano con abnegazione per assistere e curare le persone”, aggiunge Gratarola. “Chi si rende responsabile di offese fisiche o verbali nei loro confronti compie un gesto, oltre che perseguibile penalmente, doppiamente grave perché colpisce i lavoratori che si impegnano nella cura dei pazienti, creando un sentimento di paura che tende ad allontanare i professionisti dal sistema sanitario e dai contesti emergenziali”.

“Come Regione Liguria – conclude l’assessore - oltre a continuare l'interlocuzione con le Prefetture per mantenere e consolidare i posti di polizia all'interno dei pronto soccorso, siamo convinti che sia necessaria anche una potente operazione culturale".

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