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Martedì 24 OTTOBRE 2023
Lazio. Corte dei Conti parifica con riserva il rendiconto 2022. La Regione avvia “operazione verità su 6,5 mld di euro di debito”

I giudici contabili hanno definito la situazione contabile a dir poco “nebulosa”, con il rischio che gli accantonamenti possano rivelarsi da un canto “inidonei a sterilizzare eventuali perdite potenziali”, dall’altro portare a una “ingiustificata immobilizzazione di risorse”. La Regione avvia verifiche: “Questa è la difficile situazione cui sta mettendo mano il presidente Rocca, con un’operazione verità sui conti della sanità regionale”. I DOCUMENTI DELLA CORTE DEI CONTI

Si apre nella Regione Lazio una operazione verità sul rendiconto finanziario 2022 dopo che la Corte dei Conti, lo scorso 29 settembre, ha espresso l’ok alla parifica ma con riserva, definendo la situazione contabile della Regione, secondo le parole del Procuratore regionale Pio Silvestri, “a dir poco ‘nebulosa’”, che si traduce, spiega il procuratore, “in un duplice danno per le finanze regionali: infatti gli accantonamenti potrebbero rivelarsi da un canto inidonei a sterilizzare eventuali perdite potenziali; dall’altro potrebbe tradursi in un danno per le finanze regionali a causa dell’ingiustificata immobilizzazione di risorse per una tardiva attivazione delle doverose verifiche”.

“L’impossibilità, allo stato attuale, di stimare l’esatto ammontare delle passività non solo incrementa il rischio di generare un disavanzo sommerso, ma incide negativamente anche su altri aspetti gestionali di rilievo, come la corretta stima degli accantonamenti per il fondo rischi, 38 vanificandone in tal modo la relativa finalità; quale ulteriore conseguenza, sul piano della sana e prudente gestione, il fenomeno delle note di credito sprovviste di documentazione allegata, rappresenta una delle cause di innesco del fenomeno della cartolarizzazione di crediti inesistenti o già estinti, di cui si tratterà di seguito”, conclude Silvestri, che accende i riflettori anche sulla difficoltà di nuovo reclutamento di personale “con il necessitato ricorso ai cd “medici a gettone”. Il procuratore osserva come “nella Regione Lazio il fenomeno sembra in rapida espansione senza però garantire elevati standard di qualità pur comportando un notevole impegno dal punto di vista finanziario”.

La giunta guidata da Francesco Rocca definisce, in una nota, “un caos contabile per miliardi di euro nei bilanci della sanità del Lazio al 31 dicembre 2022” quello fatto dalla vecchia giunta guidata da Nicola Zingaretti. “Fondi di dotazione negativi, debiti non pagati vecchi di 10 anni, crediti non incassati da anni e fondi rischi abnormi non sempre riconducibili a rischi specifici. Un caos contabile che sottrae risorse da investire sulle cure e sulla qualità dei servizi”.

Nella nota la Regione riferisce anche che “sin dal 2015, infatti, la magistratura contabile ha evidenziato la ‘mancata risoluzione e il riassetto contabile tra la Regione Lazio, le Aziende ospedaliere e le Aziende sanitarie locali’, una via d’uscita che era ‘stata più volte sottolineata dai Ministeri Vigilanti e dalla sezione di controllo’. Non è tutto. La Corte dei conti ha certificato una “situazione contabile a dir poco nebulosa” con il rischio di un “duplice danno per le finanze regionali” relativamente alle note di credito, ossia ai documenti di rettifica con cui si contestano le fatture saldate o emesse dal privato e con le conseguenti somme da restituire, in parte o interamente”.

Questa, sottolinea dunque la Regione, “è la difficile situazione cui sta mettendo mano il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che sta lavorando a un’operazione verità sui conti della sanità regionale insieme al direttore della Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria, Andrea Urbani, e con la collaborazione di una primaria società di consulenza e revisione contabile”.

Il presidente Rocca ha incontrato ieri tutti i Direttori generali, i Direttori amministrativi e i Responsabili del bilancio delle Aziende sanitarie locali e ospedaliere per condividere l’importanza e la necessità di fare ordine sui conti del Servizio sanitario regionale.

In particolare, spiega l'esecutivo regionale, si sta cercando di fare chiarezza:
• sull’esistenza e sulla completezza di oltre 2,5 miliardi di euro di debiti, di cui 1,2 antecedenti al 2018;
• sull’esistenza e sull’esigibilità di oltre 787 milioni di euro di crediti, di cui 609 milioni di euro antecedenti al 2018;
• oltre 900 milioni di euro di note di credito verso i fornitori e verso le strutture private accreditate (ospedali, cliniche, residenze sanitarie assistenziali…) con il Servizio sanitario regionale;
• quasi 2,3 miliardi di euro di Fondi rischi non sempre riconducibili a rischi specifici o generici.

“Oltre 1.000 avvocati hanno già ricevuto o riceveranno nei prossimi giorni richieste dettagliate sulle attività svolte per conto delle aziende sanitarie e sui rischi probabili per le finanze regionali”, riferisce la nota. “Un quadro contabile-amministrativo che sarà più chiaro tra qualche mese quando arriveranno le prime evidenze del lavoro in corso”.

Sono state definite, infatti, le priorità di intervento, i gruppi di lavoro e le modalità di accesso presso le singole aziende sanitarie, oltre a un cronoprogramma che dovrà consegnare i primi risultati entro i primi mesi del prossimo anno. Di particolare rilevanza sarà anche la ricognizione dei contenziosi al 31 dicembre 2022 e la fotografia sulle risorse finalizzate e apparentemente inutilizzate da parte delle Aziende ospedaliere e sanitarie, per le quali si è in attesa delle risultanze.

Una ricostruzione contabile essenziale per il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, coadiuvato dal direttore della Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria, Andrea Urbani, “per aggredire l’indebitamento sanitario, partendo, in primis, dal taglio degli sprechi e dalla ristrutturazione dei debiti del comparto. Ma soprattutto per liberare le risorse necessarie a riqualificare l’assistenza, ad investire sulle risorse umane e ad ammodernare le strutture sanitarie e le tecnologie, il tutto con l’obiettivo irrinunciabile di migliorare l’esperienza del cittadino con il Servizio sanitario del Lazio”.

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