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15 OTTOBRE 2023
Pescasseroli senza guardia medica. La protesta del Sindaco
Per Giuseppe Sipari “la grave situazione relativa alla nostra guardia medica, crea giustamente allarme e preoccupazione alla nostra collettività, alle popolazioni di molti comuni del Parco e, più in generale, a molti comuni delle aree interne. Abbiamo ripetutamente segnalato questa grave disfunzione, l’importanza dei servizi in un territorio con caratteristiche difficili. Per le terapie specifiche utenti costretti a recarsi a Castel di Sangro o a Teramo”.
Il paese resta senza guardia medica. Accade a Pescasseroli, sede del Pnalm (Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise), che deve fare i conti con le carenze della sanità sul territorio. Per questo il sindaco, Giuseppe Sipari, ha richiesto nei giorni scorsi un incontro ai vertici dell’azienda sanitaria.
“L’organizzazione e le competenze dei servizi sanitari - spiega - sono programmati e gestiti dalla Regione in piena autonomia nel proprio ambito territoriale. La grave situazione relativa alla nostra guardia medica, crea giustamente allarme e preoccupazione alla nostra collettività, alle popolazioni di molti comuni del Parco e, più in generale, a molti comuni delle aree interne”.
“Noi - aggiunge - abbiamo ripetutamente segnalato questa grave disfunzione e continueremo a farlo instancabilmente in tutti i modi ed in tutte le sedi opportune. Continueremo a rivendicare l'importanza vitale di tale ed altri servizi in un territorio con caratteristiche orografiche difficili e lontano da centri dove sono allocati i servizi essenziali per l’assistenza e la cura sanitaria”.
“Di questo e di altre problematiche sanitarie abbiamo discusso, proposto idee e strategie per trovare soluzioni insieme ai comuni del Parco e con i comuni ricadenti nella nostra area Snai, che al momento rappresenta l’unico contenitore dove progettare, pianificare e finanziare i servizi essenziali per la salvaguardia della nostra salute. Vista l’assenza di personale sanitario specializzato per le terapie specifiche – segnala Sipari- gli utenti sono costretti a recarsi a Castel di Sangro o a Teramo più volte ed in maniera continuativa con gravi ripercussioni in termini di salute ed in termini economici”.
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