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“Le violenze contro gli operatori sanitari sono un'aberrazione da combattere, con ogni mezzo. A Cassino un'infermiera in servizio nel Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Scolastica è stata aggredita da una paziente affetta da disturbi psichiatrici. Questo, proprio in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, acquista un significato ancora più grave. Non dobbiamo lasciare soli tanto i soccorritori quando chi soffre di disturbi mentali. Stiamo lavorando, dopo Roma e alcuni ospedali della provincia, per garantire in tutto il Lazio presidi di sicurezza nelle strutture sanitarie”. Dichiara il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
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Mercoledì 11 OTTOBRE 2023
Aggredita un infermiera al Ps di Cassino
Una donna si è scagliata contro l’operatrice sanitaria, colpendola con una borsa piena di oggetti. L’infermiera ha subito lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. “Quanto è avvenuto la notte scorsa sottolinea, ancora una volta, la necessità di un intervento immediato”, affermano dalla Cisl Fp. “Questa nuova aggressione evidenzia lo stato di emergenza che si continua a vivere all'interno delle strutture sanitarie”.
Un'infermiera in servizio nel Pronto Soccorso dell’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino è stata aggredita la notte scorsa da una paziente affetta da disturbi psichiatrici. La donna si è scagliata contro l’operatrice sanitaria colpendola anche con una borsa piena di oggetti. Sul posto è intervenuta una pattuglia della Polizia di Stato, bloccando la paziente. L’infermiera ha subito lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
“Quanto è avvenuto la notte scorsa – ha affermato ieri Rosaria Piscopo, responsabile Sanità Pubblica del polo di Cassino-Pontecorvo - sottolinea, ancora una volta, la necessità di un intervento immediato”.
“Questa nuova aggressione – dice la sindacalista - evidenzia lo stato di emergenza che si continua a vivere all'interno delle strutture sanitarie in provincia di Frosinone. C’è un sistema di vigilanza ma oggi deve occuparsi dell’intero ospedale. Già questo dato evidenzia il forte stato di precarietà che si vive all’interno delle strutture sanitarie. Occorrono maggiori controlli, occorre un rafforzamento dei presidi di sicurezza per garantire a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori i giusti di livelli di tutela, che oggi mancano”.
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