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Lunedì 09 OTTOBRE 2023
Sicurezza delle cure. Con il Cdss terapie su misura per i pazienti e più protezione per gli operatori
Il Cdss (Clinical Decision Support System) serve a migliorare l’assistenza sanitaria. Infatti supporta i medici in fase di diagnosi e poi nella scelta della cura. Le informazioni consultabili, prima e dopo la visita del paziente, sono in grado di fornire un quadro clinico puntuale e mirato; in certi casi esauriente, proprio per stabilire terapie ad personam. L'UE sta finanziando con 5 mln un progetto di ricerca (BD2Decide) nell’ambito del programma H2020
Il Cdss (Clinical Decision Support System) vale a dire il sistema di supporto alle decisioni cliniche è quell’approccio che integra i big data in ambito sanitario e permette di erogare ai pazienti terapie su misura, assicurando una maggiore protezione agli operatori sanitari e garantendo una assoluta sicurezza delle cure.
Non a caso l’Osservatorio per le Malattie Occupazionali e Ambientali, OSMOA, dell’Università degli Studi di Salerno sottolinea l’importanza di un ambiente di lavoro sano e sicuro per promuovere il benessere ai lavoratori, soprattutto in sanità.
Gennaro Sosto, direttore generale ASL Salerno, presidente di Federsanità ANCI Campania e componente del direttivo nazionale Federsanità, ha illustrato i risultati che si ottengono con l’innovativo sistema nel corso del suo intervento al 7° Forum Mediterraneo 2023 in Sanità svoltosi qualche settimana fa a Bari, organizzato da Gutenberg-Sicurezza in sanità.
L’enorme mole di dati digitali che generiamo in ogni istante della nostra vita raddoppia ogni due anni. Ora possiamo sfruttarla proprio per migliorare la qualità della vita in maniera significativa.
“Sistemi come la telemedicina (Refertazione in medicina, fascicolo sanitario elettronico, cartella clinica informatizzata ospedaliere e territoriale, oltre che sociosanitaria) - ha detto il direttore Sosto - aprono la discussione sulla tutela assicurativa dell’operatore sanitario e sulla sicurezza della trasmissione dei dati. La tecnologia amplia il profilo di rischio. L’integrazione dei servizi porta all’utilizzo di procedure fuori dai perimetri 'sicuri' dell’ospedale.”
Il Cdss (Clinical Decision Support System) serve a migliorare l’assistenza sanitaria. Infatti supporta i medici in fase di diagnosi e poi nella scelta della cura.
Le informazioni consultabili, prima e dopo la visita del paziente, sono in grado di fornire un quadro clinico puntuale e mirato; in certi casi esauriente, proprio per stabilire terapie ad personam.
L’Unione europea, attraverso il coinvolgimento di 12 partner di sei diversi Paesi, fra i quali l’Italia, sta investendo sul Cdss, finanziando con 5 milioni di euro un progetto di ricerca, noto come BD2Decide, nell’ambito del programma H2020.
Grazie ai 1450 casi studiati nel progetto europeo, l’integrazione di tutti i dati a disposizione ha permesso di sviluppare modelli matematici in grado di incrementare l’accuratezza della valutazione prognostica in diverse malattie tumorali, rispetto alla stadiazione clinica classica.
I dati preliminari vanno nella direzione giusta, dimostrando che il ricorso ai big data ottimizza le capacità predittive dell’andamento della malattia. D’ora in poi, la terapia più mirata e su misura è finalmente a portata di mano, per salvare più vite umane e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
“Il grado di programmazione degli aspetti sanitari e sociosanitari - ha aggiunto Sosto - ha raggiunto livelli di complessità tali da rendere necessaria l’implementazione di sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi strutturali. L’innovazione tecnologica IoT-Internet of thing è capace di potenziare il cordone di sicurezza intorno al paziente e al professionista”
Secondo Altems, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari del Policlinico Gemelli, occorre ripensare il rischio clinico nell’era digitale. E’ ormai ampiamente riconosciuto che in una azienda sanitaria moderna il supporto digitale – dal sistema informativo centralizzato fino alle singole app – non può essere considerato e gestito come un semplice insieme di tecnologie e programmi software più o meno correlati fra loro.
Deve costituire invece uno strumento completo ed integrato per il governo della struttura, sia dal punto di vista della gestione corrente che sotto il profilo della strategia evolutiva, assicurando la continuità dei processi aziendali attraverso i diversi settori e l’integrazione e la disponibilità del patrimonio informativo sotto il profilo sia clinico che amministrativo. E questo sia all’interno dell’azienda che nel contesto della rete territoriale per la continuità del percorso assistenziale del paziente.
In una tale visione, una valenza particolare assume ovviamente la gestione della “sicurezza” (includendo in questo termine anche gli aspetti di protezione dei dati personali, secondo quanto prescritto dal recente Regolamento UE 2016/679), che va intesa non solo dal punto di vista prettamente tecnologico, ma in quadro più ampio, tale da garantire l’esecuzione sicura e corretta dei processi aziendali, minimizzando e prevenendo –per quanto possibile– tutti i rischi ai quali l’azienda può essere esposta. Rischi che –nel settore sanitario– assumono una rilevanza particolare in quanto possono avere implicazioni anche sulla stessa salute del paziente. E’ quello che si intende per rischio clinico.
Domenico Della Porta
Referente Nazionale Federsanità per la Salute e Sicurezza degli Operatori sanitari
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