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Martedì 03 OTTOBRE 2023
Nadef. Smi: “Questo non è un paese dove sanità e salute avranno un facile futuro”
"Invece di mantenere quelle promesse e potenziare il servizio sanitario nazionale per sostenere l’azione di prevenzione sui territori, il Governo annuncia tagli. Le conseguenze incideranno soprattutto nella vita di chi si trova in condizioni economiche precarie, tanto che già il 7% dei cittadini italiani, nel 2022, ha dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie". Così Ludovico Abbaticchio, Presidente Nazionale del Smi.
"Questo non è un paese dove sanità e salute avranno un facile futuro tenuto conto della Nadef (Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza) presentata da questo Governo, che porterà il Fondo Sanitario Nazionale dal 6,7% sul Pil del 2022 al 6,1% del 2026", così Ludovico Abbaticchio, Presidente Nazionale del Smi.
"Non sono bastati le migliaia di morti per il Covid con il personale medico che si è comportato in modo esemplare rischiando la propria vita. Allora tutti giuravano mai più tagli alla sanità e proclamavano a gran voce che medici erano degli eroi. Adesso, invece, di mantenere quelle promesse e potenziare il servizio sanitario nazionale per sostenere l’azione di prevenzione sui territori, il Governo annuncia tagli. Le conseguenze incideranno soprattutto nella vita di chi si trova in condizioni economiche precarie, tanto che già il 7% dei cittadini italiani, nel 2022, ha dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie", ha proseguito.
"Le politiche di austerità non sono utili a rispondere alla crisi del Servizio Sanitario Nazionale e a sostenere il lavoro dei medici. Occorrono misure per l’adeguamento dei compensi dei medici all’inflazione corrente, per rispondere alla forte crisi della categoria che vede abbandoni ed emigrazione all’ estero di centinaia di professionisti medici. Ci chiediamo se al Governo non bastino tre milioni di italiani che sono senza medico di famiglia per una inversione di rotta nelle politiche per la sanità. Le politiche di austerità non sono utili al nostro Paese e contribuiscono, invece, al tracollo del nostro Servizio Sanitario Nazionale", conclude Abbaticchio.
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