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Mercoledì 13 SETTEMBRE 2023
Milano. Stop alla circolazione auto Euro 4 e 5, a rischio le prestazioni mediche. L’Omceo scrive a Sala: “Ma tutto tace”



Medici appiedati o costretti a muoversi con mezzi pubblici, a meno che non dispongano di una vettura almeno Euro 4 a benzina o Euro 5 diesel, o si dotino di un dispositivo containgressi (Move-In). È questo il destino cui andranno incontro, dal prossimo 30 settembre, i professionisti della Medicina Convenzionata ambrosiana (Medici e pediatri di famiglia, Medici di continuità assistenziale e medici Specialisti Ambulatoriali) nonché i Medici che devono recarsi al turno di lavoro in Pronto Soccorso e nei reparti degli ospedali milanesi. Scade, infatti, in questa data la deroga all’ordinanza comunale 1906/2021 che consente alla categoria di circolare con vetture Euro 4 benzina ed Euro 5 diesel anche nell’Area B, senza sanzioni e restrizioni, per esercitare la loro attività, indispensabile e “di servizio” alla comunità. A ciò si aggiunge un rincaro sul costo di accesso all’Area C, che passa da 5 a 7,50 euro.

A sollevare la questione è l’Omceo di Milano, che dopo una lettera inviata al Sindaco, Giuseppe Sala, 20 giorni fa, “rimasta senza risposta”, lancia un nuovo appello per rinnovare la deroga di mobilità almeno per altri due anni estesa a tutti i medici e odontoiatri, che devono poter usare la propria auto per prestare servizio alla comunità.

L’OMCeO Milano sottolinea anche “l’impatto che la ridotta mobilità avrebbe su turni di reperibilità in ospedale e/o altre richieste di emergenza. Insomma, il limite alla circolazione è un ulteriore duro colpo alla Sanità Pubblica e alla Medicina Generale e Convenzionata già in crisi per carenze di risorse – 300 posti vacanti solo nel capoluogo milanese – che costringe i professionisti a un tour-de-force quotidiano e, certamente, disincentiva i nuovi medici ad abbracciare la scelta delle Medicina di Famiglia”.

“Il Sindaco sicuramente conosce bene le criticità che sta attraversando la Medicina Territoriale, legata ad una carenza ormai cronica di medici, aggravata dai pensionamenti anticipati di molti colleghi, stanchi delle sempre maggiori difficoltà burocratiche e operative che rendono estremamente gravoso svolgere la professione – dichiara Roberto Carlo Rossi, presidente OmceoMi –. In questo senso, come noto e a titolo di esempio, nella città metropolitana di Milano ormai sono almeno 300 i posti vacanti di Medici di Famiglia che non vengono occupati e di certo li problema della mobilità nell'ambito cittadino rientra tra i motivi di sofferenza della categoria. La proroga dell’ordinanza, dunque, va oltre la richiesta – continua il presidente Rossi – è una esigenza: è elevata la percentuale di colleghi medici che non sono stati in grado, o che non lo saranno, di cambiare la propria auto per essere in regola. Non potranno esercitare usando i mezzi pubblici. Ciò significa impedire ai pazienti di ricevere le visite a domicilio, soprattutto se anziani, con problemi di mobilità o senza un care-giver, o metterlo in difficoltà a svolgere i turni di reperibilità in ospedale (come spostarsi di notte sui pochi e pericolosissimi mezzi pubblici di Milano?), così come di muoversi con facilità e in autonomia per la città. Una limitazione che la Medicina Generale Convenzionata e la Pediatria di Libera Scelta, in funzione dell’attuale tessuto sociale e demografico, non può sostenere”.

“L’appello al Sindaco Sala – prosegue Rossi – è di prorogare l’ordinanza 1906/2021 che disciplina l’accesso di veicoli nella Zona a Traffico Limitato, ovvero l’Area B, per almeno due anni e di estenderla all’intera categoria, dai Medici e pediatri di famiglia, ai Medici di continuità assistenziale e medici Specialisti Ambulatoriali, compresi gli odontoiatri. Un appello che rivolgo in qualità di Presidente OmceoMI e a nome dei moltissimi medici che tramite telefonate ed email richiedono un pronto intervento, certamente a beneficio di noi professionisti ma soprattutto della cittadinanza tutta. Ho comunque appreso che già un Consigliere Comunale, Riccardo Truppo, ha presentato una mozione che va proprio nella direzione ci ciò che abbiamo richiesto. Spero che, al di là degli schieramenti, questa mozione trovi esito positivo nell’ambito del Consiglio Comunale”, conclude il presidente dell’Omceo Milano.

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