quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 12 SETTEMBRE 2023
Oms invita gli stati a porre la tutela della salute pubblica globale in cima all’agenda politica

L’Oms esorta i leader mondiali a impegnarsi sul fronte della prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie e a garantire la salute per tutti. A mettere fine alla tubercolosi e a rinvigorire gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Ghebreyesus: “L’Assemblea generale è un’occasione per dimostrare di aver imparato le dolorose lezioni della pandemia“

Mettere la salute per tutti tra le priorità dell’agenda politica e applicare le lezioni apprese dalla pandemia. Questo l’appello dell’Oms ai leader mondiali riuniti alla 78a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (Unga 78) a New York. Un’esortazione che arriva mentre il mondo affronta molteplici crisi umanitarie e legate al clima che minacciano vite e mezzi di sussistenza in tutto il mondo.

L’appello dell’Oms ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi sanitari precede il vertice sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG Summit) e un numero senza precedenti di incontri di alto livello incentrati sulla salute presso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, volti a rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta alla pandemia, fornendo una copertura sanitaria universale (UHC) e ponendo fine alla tubercolosi. I leader di governo hanno quindi la possibilità di dimostrare che la salute è un investimento, non un costo, ed è fondamentale per famiglie, società ed economie prospere e resilienti.

“Il Covid-19 ci ha insegnato che quando la salute è a rischio, tutto è a rischio – ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms – la pandemia ha causato enormi sconvolgimenti economici, sociali e politici e ha bloccato o invertito i progressi verso gli obiettivi relativi alla salute negli obiettivi di sviluppo sostenibile. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite è un’occasione per i leader mondiali di dimostrare di aver imparato le dolorose lezioni della pandemia e di compiere passi concreti verso un mondo più sano, più sicuro e più giusto per tutte le persone”.

I progressi nella riduzione della mortalità infantile e materna sono rimasti stagnanti (in alcune regioni, i tassi sono addirittura aumentati) e i progressi nella lotta contro malattie infettive come l’Hiv/Aids, la tubercolosi (TB) e la malaria hanno vacillato, evidenzia una nota dell’Onu. Molte parti del mondo stanno anche assistendo a un arretramento della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi. L’accesso agli strumenti salvavita non è uniforme in tutto il mondo, con milioni di persone che non possono permettersi o ottenere le cure necessarie. Le malattie non trasmissibili e i disturbi mentali, che rappresentano oltre il 70% dei decessi a livello globale, minacciano ovunque lo sviluppo sociale ed economico. Tuttavia, le nuove tecnologie e un rinnovato impegno per l’equità e la condivisione, a seguito della pandemia, sono sviluppi positivi.

“La cattiva salute priva individui, famiglie, comunità e intere nazioni di opportunità per crescere e prosperare – ha aggiunto Tedros – il fatto che miliardi di persone non possano accedere o permettersi servizi sanitari essenziali li espone alla povertà, a malattie facilmente prevenibili e curabili come la tubercolosi e all’impatto di future epidemie e pandemie. Nel 75° anniversario dell’Oms, stiamo ricordando al mondo ciò che i nostri fondatori hanno affermato: che la salute non è solo un diritto umano fondamentale, ma anche il fondamento di società sicure, pacifiche e prospere”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA