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“Chiediamo con forza, a partire dalla prossima Legge di Bilancio, l’aumento di almeno 5 miliardi l’anno per i prossimi dieci anni per la sanità, risorse che occorrono per il potenziamento dei necessari servizi di prevenzione, ospedalieri e territoriali al fine di garantire a tutte e tutti il diritto alla salute e frenare il processo di privatizzazione del Servizio Sanitario Nazionale accelerato dalla destra al governo”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi. “È necessario – prosegue la dirigente sindacale – superare gli insostenibili tempi di attesa, la rinuncia alle cure, e rilanciare le politiche del personale sanitario che sta soffrendo da anni. Al Ministro Schillaci chiediamo meno annunci e più risposte concrete e all’altezza degli evidenti bisogni se si vuole evitare il collasso del SSN: aumentare in maniera consistente e stabile il finanziamento della sanità pubblica, sia in termini assoluti che in rapporto al PIL, per allineare l’Italia entro il 2030 a Paesi europei come Francia e Germania, rispetto ai quali è attualmente impietoso il raffronto della spesa del nostro Paese”. “La necessità di garantire un forte investimento al Servizio Sanitario Nazionale in termini economici e organizzativi – sottolinea in conclusione Barbaresi – è il primo dei dieci punti indicati come priorità assoluta nella piattaforma della Cgil presentata un anno fa che ci ha portato alla manifestazione nazionale del 24 giugno scorso e che ci porterà di nuovo in piazza il 7 ottobre prossimo”.
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Venerdì 08 SETTEMBRE 2023
Verso la manovra. Cgil: “Aumentare finanziamento di 5 mld l’anno per i prossimi 10 anni per evitare collasso Ssn”
Il sindacato: “Priorità assoluta per il Paese che ci porterà in piazza il 7 ottobre. È necessario superare gli insostenibili tempi di attesa, la rinuncia alle cure, e rilanciare le politiche del personale sanitario che sta soffrendo da anni”.
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