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Venerdì 01 SETTEMBRE 2023
Stupro a Palermo. In Rai si parla di “autismo di gruppo”, l’Angsa insorge

L’espressione usata da Andrea di Consoli, ospite della puntata di “Estate in diretta” del 28 agosto scorso. Per l’Associazione dei genitori di persone con autismo una “affermazione gravissima e offensiva”, che esprime “un nesso indegno tra violenza e autismo” e rischia di “annullare gli sforzi quotidiani delle famiglie per inserire i ragazzi in contesti relazionali complessi ed inclusivi”. Per l’Ansa “grave anche la responsabilità dei due conduttori” che non sono intervenuti.

“Empatia. Bisogna sapere ascoltare i corpi che abbiamo davanti, perché se questa capacità viene meno, arriva la barbarie e arriva la violenza. Arriva questo autismo di gruppo che non può che sfociare nel dolore e nella violenza”. Sono le parole con cui Andrea Di Consoli è intervenuto nel corso della puntata di Estate in diretta del 28 agosto scorso per commentare lo stupro di Palermo, compiuto da alcuni giovani a danno di una ragazza di 19 anni. Parole che hanno scatenato la reazione dell’Angsa, l’associazione nazionale dei genitori di persone con autismo, che hanno immediatamente smentito l’associazione tra autismo e violenza.

“Cosi con estrema superficialità l’autore televisivo Andrea Di Consoli, dunque presumiamo aduso al lavoro intellettuale e che dovrebbe avere contezza delle parole che sceglie, ha collegato la vicenda dello stupro di gruppo di Palermo con l’autismo. E’ accaduto nel corso della puntata del 28 agosto del programma Estate in diretta condotto da Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini. E’ un’affermazione gravissima e offensiva”, scrive l’Angsa in una nota.

“Il signor Di Consoli – proseguono i genitori delle persone con autismo - ha operato un nesso indegno tra violenza e autismo poiché il deficit di empatia non si tramuta mai in crudeltà. Così ha prodotto una nuova violenza a migliaia di persone e alle loro famiglie che con amore, ansia e sofferenza affrontano ogni giorno l’impegno di assicurare una vita degna ai loro figli”.

Per l’Angsa, le parole di Andrea Di Consoli “rischiano di alimentare sull’autismo il pregiudizio e di annullare così gli sforzi quotidiani delle famiglie per inserire i ragazzi in contesti relazionali complessi ed inclusivi”.

Ma l’Angsa considera “grave” anche “la responsabilità dei due conduttori, che pure hanno figli, nessuno dei quali ha ritenuto richiamare Di Consoli lasciando così intendere di condividere le sue parole. Stupisce questa mancanza di sensibilità da parte di chi conduce un programma seguito da milioni di telespettatori sulla Rai”.

Da qui la richieste rivolta ai responsabili della trasmissione “non solo di porgere le scuse alle famiglie, ma per fare cosa e buona e giusta di ospitarne una in studio per spiegare cosa è l’autismo e come questo con la violenza non abbia alcun collegamento. Sarebbe una scelta di servizio pubblico”.

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