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Martedì 29 AGOSTO 2023
Cannabis. Omceo Roma: “Bene Schillaci, Cbd ‘Cavallo di Troia’ per promuovere il consumo” 

Magi ha approvato l’invio di un documento per la valutazione, prevenzione e divulgazione dei danni che la cannabis determina sulla salute mentale dei giovani. Si legge nella lettera: “Dai numerosi protocolli di ricerca emerge un potenziale terapeutico del Cbd (come del Thc del resto) se utilizzato sotto stretto controllo medico. Nulla di scientifico dall’utilizzo non controllato (‘fai da te’) del Cbd”.

Dall’Ordine dei medici di Roma il sostegno al decreto del ministro della Salute, Orazio Schillaci, con cui, a partire dal 22 settembre, nei negozi che offrono cannabis light non si potranno più vendere i prodotti ‘da ingerire’ a base di cannabidiolo. Il presidente dell’Omceo della Capitale, Antonio Magi, ha infatti approvato ieri l’invio di un documento elaborato dalla Commissione operativa in seno all’Ordine per la valutazione, prevenzione e divulgazione dei danni che la cannabis determina sulla salute mentale dei giovani e di altri disturbi dell’area delle dipendenze. La Commissione è coordinata dal vicepresidente dell’Omceo Roma, Stefano De Lillo, e ha come responsabile scientifico Antonio Bolognese.

La lettera, che rappresenta anche una risposta a Mario Perduca, presidente del Comitato promotore referendum cannabis legale, sottolinea come “il Cbd (cannabidiolo) è stato l’espediente degli ultimi anni per promuovere a livello capillare la cultura della cannabis tra i giovani e sperimentare nuovi prodotti, con conseguenze cliniche importanti e ricadute sul Servizio sanitario nazionale, oltre che fenomeni che interessano la pubblica sicurezza. Pertanto, non stupisce che il ministro della Salute, lontano dalle ideologie di chi vuole confondere l’utilizzo terapeutico dei cannabinoidi (sotto monitoraggio medico) con quello voluttuario delle masse (senza monitoraggio medico), nella sua serietà e responsabilità abbia emesso il recente decreto per controllare la diffusione del Cbd“.

La Commissione Omceo Roma condivide quindi altre riflessioni partendo dal comune presupposto “che è scientifico un dato che arriva dalle evidenze della ricerca e in particolare in medicina ancora di più ciò che arriva dall’esperienza condivisa dei clinici in ogni parte del mondo, che in termini numerici e di varietà di casi, supera di gran lunga anche i protocolli stessi della ricerca scientifica. Dai numerosi protocolli di ricerca emerge infatti un potenziale terapeutico del Cbd (come anche del Thc del resto) se utilizzato sotto stretto controllo medico, nei termini di modi, tempi, dosi e monitoraggio. Nulla di scientifico emerge dall’utilizzo non controllato (‘fai da te’) del Cbd da parte della popolazione generale“.

“Vorremmo invece porre l’attenzione su un dato clinico importante derivante da numerose segnalazioni, che rende l’iniziativa del ministro Schillaci dotata di completa scientificità e che come Gruppo di lavoro dell’Omceo Roma abbiamo sostenuto - continuano i firmatari della lettera -. Negli ultimi anni il Cbd è stato utilizzato sul territorio nazionale come ‘Cavallo di Troia‘ per veicolare cannabinoidi psicoattivi con potenziale di utilizzo voluttuario. La rete commerciale che si è strutturata in modo capillare in Italia intorno al Cbd non vende solo Cbd. La conseguenza di tale uso incondizionato della cannabis – evidenziano i membri della Commissione Omceo Roma- si manifesta nei termini di aumento del numero di casi di disturbi psichici indotti nei Pronto soccorso (Dea) e nei Dipartimenti di salute mentale, entrambi vicini al collasso per l’eccessivo carico di lavoro in condizione di carenza di personale. In tali contesti, abbiamo ricevuto nel tempo molte segnalazioni del consumo di prodotti a base di Cbd contenenti anche altri cannabinoidi come Hhc (esaidrocannabinolo) e dal consumo di tali prodotti sono scaturiti ricoveri per quadri psicopatologici acuti all’interno del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc)”.

“Non di meno, usando il Cbd come vettore – sottolinea infine la Commissione sui danni da cannabis - vengono diffusi nuovi ceppi di cannabinoidi come cannabigerolo, cannabicromene, ecc. di cui poco ancora si conosce in ambito scientifico e non mancano i casi di ‘taglio’ della cannabis contenente Cbd con cannabimimetici sintetici (spice drugs)”.

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