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Giovedì 03 AGOSTO 2023
Al Policlinico Tor Vergata primo intervento di chirurgia urologica con il sistema XI, ultima versione del robot Da Vinci
I vantaggi della chirurgia robot-assistita sono associati al minor traumatismo ed alla conseguente minore invasività necessarie per eseguire interventi anche complessi, oltre che a una maggior precisione, legata ad una visione tridimensionale ed ingrandita e ad una maggior facilità ad operare in spazi ristretti e su piccole strutture, grazie agli strumenti del robot, agevolmente manovrati dal chirurgo.
L’attività di chirurgia robot- assistita approda al Policlinico Tor Vergata: è stato infatti eseguito ieri dall’équipe dell’Unità Operativa di Urologia, diretta dal Prof. Enrico Finazzi Agrò, il primo intervento di prostatectomia radicale, con il Prof. Simone Albisinni alla consolle, con tempi chirurgici ridotti e perdite ematiche minime grazie al sistema XI, ultima versione del robot Da Vinci.
“L’avvio della chirurgia robotica nel Policlinico – dichiara in una nota il Direttore Generale Giuseppe Quintavalle - è una evoluzione tecnologica nella chirurgia nel PTV e si tratta di un’innovazione che consente di alzare il livello di precisione in alcune tipologie di interventi, preservando l’integrità funzionale degli organi coinvolti e permettendo così ai pazienti tempi di recupero più rapidi. Evoluzione tecnologica ed eccellenza clinica e’ un legame indissolubile, un ottimo traguardo per i nostri professionisti ed un beneficio accessibile per i nostri pazienti.”
Anche il Rettore della Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron sottolinea “Con l’acquisizione del robot anche il percorso formativo dei nostri giovani specializzandi migliorerà e sarà implementata la ricerca clinica per ottenere performanti risultati”.
Tale tecnologia trova applicazioni nella chirurgia generale, nella chirurgia toracica, nell’otorinolaringoiatria, nella ginecologia e soprattutto nell’urologia.
I vantaggi della chirurgia robot-assistita sono legati al minor traumatismo ed alla conseguente minore invasività necessarie per eseguire interventi anche complessi, oltre che a una maggior precisione, legata ad una visione tridimensionale ed ingrandita e ad una maggior facilità ad operare in spazi ristretti e su piccole strutture, grazie agli strumenti del robot, agevolmente manovrati dal chirurgo.
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