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Gentile Direttore, Se prendiamo in considerazione la pregressa norma pre-costituzionale (DLCPS 13 settembre 1946, n. 233) "Ricostituzione degli Ordini delle professioni sanitarie e per la disciplina dell'esercizio delle professioni stesse", era richiesta la presenza di almeno il 10% di iscritti per validare le votazioni dei consigli direttivi. Con l'introduzione della Legge Lorenzin, questo requisito è stato eliminato. Negli Ordini TSRM PSTRP, per citare un caso, la partecipazione nelle assemblee si aggira intorno al 3-5%. A chi beneficia l'approvazione di bilanci, la proposta di indennità non previste da alcuna normativa se non a coloro che gravitano strettamente intorno alle sfere di potere ordinistico? È vero che gli assenti hanno sempre torto. Tuttavia, le attuali assemblee deserte ci dicono che riempirle non è né semplice, né sembra essere nell'interesse dei nostri rappresentanti. Antonio Alemanno
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Giovedì 27 LUGLIO 2023
Se il nuovo regolamento per il funzionamento degli Ordini minimizza la partecipazione degli iscritti
la recente bozza del nuovo Regolamento per la gestione degli Ordini evidenzia conferma, a mio avviso, una convergenza tra Ministero e Ordini nel minimizzare l'importanza della partecipazione attiva degli iscritti.
Inoltre, vorrei terminare con un'ultima osservazione, una tra le tante che si potrebbero fare: l'obbligo di confermare gli "almeno 20 giorni" prima dell'invio delle convocazioni per le elezioni successive equivale a eliminare un altro elemento che promuoverebbe la partecipazione attiva: le campagne elettorali. In un sistema di liste complesso come quello nell'Ordine multialbo, un tempo così ridotto è uno svantaggio per coloro che dovrebbero organizzarsi ex novo, rispetto a molti consigli direttivi uscenti che cambiano solo i ruoli ma sono composti dalle stesse persone ben oltre il secondo mandato.
Tecnico di radiologia
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