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Mercoledì 26 LUGLIO 2023
Oblio oncologico. La proposta di legge arriva in Aula alla Camera

Dopo Francia e Spagna, l’Italia tra i maggiori paesi Ue a disciplinare il fenomeno. Cappellacci (Fi): “Questa è una legge che restituisce speranza e libertà a milioni di italiani perché le persone che provano sulle proprie spalle la lotta contro il cancro possono contare su norme che guardano al futuro”

In Italia, sono 3,6 milioni i cittadini che si sono visti diagnosticare il cancro. Il 27% di questi, circa un milione di persone, può essere considerato guarito, perché si è lasciato la malattia alle spalle e non necessita di ulteriori terapie. Purtroppo, tuttavia, allo stato attuale, alla guarigione clinica non corrisponde sempre quella sociale; infatti, i soggetti guariti dal cancro devono spesso affrontare ostacoli che impediscono loro di riprendere una vita normale dopo la conclusione delle cure antitumorali. Accade quotidianamente che vengano discriminati nel diritto all’adozione o all’affidamento di minori, o nell’accesso ai servizi finanziari, quali prestiti o mutui o nella stipula di polizze assicurative. Nel migliore dei casi, tali soggetti fruiscono di tali servizi con maggiorazioni tariffarie, o clausole di esclusione parziale del rischio assicurativo, e questo anche decenni dopo aver completato l’iter terapeutico.

Dopo Francia, Portogallo e altri Paesi, quali il Belgio, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e più recentemente anche la Spagna, ora anche in Italia, l’Aula della Camera dei Deputati si appresta ad esaminare la Pdl sull’Oblio Oncologico che arriva dalla Commissione XII.

“Questa è una legge che restituisce speranza e libertà a milioni di italiani” ha detto Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari Sociali e Salute, commentando il via libera della Commissione alla proposta di legge sull’oblio oncologico, che ora passa in discussione in Aula alla Camera dei Deputati.

“Speranza – ha aggiunto – perché le persone che provano sulle proprie spalle la lotta contro il cancro possono contare su norme che guardano al futuro; libertà perché le disposizioni in esso contenute fanno seguire alla guarigione una rinascita sociale, rimuovendo gli ostacoli odiosi che limitano la possibilità di stipulare un’assicurazione, contrarre un mutuo, adottare un figlio a condizioni pari con gli altri concittadini e senza ulteriori oneri. Questa è la ‘cura’ giuridica che va ad aggiungersi a quella sanitaria e che restituisce piena effettività ai diritti della persona. Questa proposta va in Aula con un consenso forte di tutta la Commissione, che è frutto di quel ‘coraggio del dialogo’ e del confronto grazie al quale intorno ai temi cruciali per la vita delle persone si può raggiungere un incontro delle rispettive volontà. Di questo va dato atto e merito alle relatrici del provvedimento, le deputate Marrocco e Boschi, e a tutti i componenti della Commissione”.

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