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Venerdì 21 LUGLIO 2023
Farmacia dei servizi. Smi Calabria: “Non è la soluzione per il taglio delle liste di attesa”

Per la struttura commissariale della Regione l'attività di telemedicina presso le farmacie “rappresenta uno strumento importante per la riduzione delle liste d’attesa”. Ma per lo Smi questo è “oltraggioso per i mmg” e “pericoloso per la salute dei pazienti” perché le farmacie sono “gestite da figure professionali che non possiedono i requisiti necessar”. Per lo Smi “siamo davanti ad un evidente tentativo di privatizzazione della sanità”.

Lo Smi Calabria frena sull’avvio dei servizi in medicina, dopo la firma tra la struttura commissariale della Regione e Federfarma della DCA 189 con cui si avvia la sperimentazione della farmacia dei servizi richiamando, peraltro, alla realizzazione in farmacia delle attività di telemedicina presso le Farmacie convenzionate come “uno strumento importante per la riduzione delle liste d’attesa”. Una prospettiva che non piace allo Smi, che la definisce anche poco sicura per la necessità di competenze specifiche per lo svolgimento di determinati esami.

Con il Dca, dice in una nota Emira Ciodaro, responsabile Smi Calabria per la medicina generale, “i medici di medicina generale e le AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale) vengono completamente esclusi dai servizi a favore delle farmacie, che ricordiamo essere gestite da figure professionali che non possiedono i requisiti necessari, al contrario dei medici di medicina generale. Siamo davanti ad un evidente tentativo di privatizzazione della sanità”.

La DCA 189 prevede che per tre mesi presso le farmacie possono essere erogati i servizi di telemedicina come ad esempio gli holter cardiaci e pressori etc.; possono essere somministrati i vaccini anti SARS. La sperimentazione di questi servizi troverebbe una giustificazione nel fatto che contribuirebbe alla riduzione delle liste di attesa per alcune prestazioni sanitarie. “Ma è proprio vero?”, si chiede Ciodaro. “La sperimentazione dei servizi in farmacia – osserva la sindacalista - non obbliga di usare delle piattaforme conformi, per cui non vi è certezza su quale struttura o singolo professionista sia il destinatario dell’esame effettuato. Va ribadito che l’anamnesi del paziente, cioè la storia medico-clinica di una persona è patrimonio del medico di famiglia, che ha la competenza sanitaria per la cura. I medici di famiglia, invece si troverebbero ad effettuare delle prescrizioni sui propri pazienti, affidando gli stessi alle farmacie, che pur riconoscendo loro la nostra massima stima, non possono sostituire quei ruoli che spettano esclusivamente al medico”.

Per Ciodaro “by-passare la categoria medica, come previsto dal DCA189, è un grave atto di delegittimazione della categoria medica che, oltretutto consorziandosi in forme associative quali AFT, ha incrementato i servizi. Sembra, per questo, inconsueto che non possano essere compresi spirometrie, ECG, holter cardiaci e pressori”.

Per questo lo Smi respinge le prerogative del DCA189 4/7/23 ritenendole “sia oltraggiose per l’intera categoria dei medici di medicina generale, sia pericolose per la salute dei pazienti, che avendo a disposizione la competenza del proprio medico si vedono dirottati in farmacie che hanno tutt’altro ruolo. Per abbattere le liste d’attesa nella nostra regione occorrono provvedimenti strutturali e una programmazione che censisca il fabbisogno regionale di medici di tutte le specializzazioni e risponda, al tempo stesso, alla carenza di medici di medicina generale”.

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