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Mercoledì 19 LUGLIO 2023
Infarto, il Goretti di Latina primo in Italia per interventi di angioplastica

I dati della Gise (Società Italiana di Cardiologia Interventistica) pongono l’ospedale di Latina in vetta alla classifica italiana, con 519 interventi di angioplastica coronarica nel 2022. Il suo punto di forza, spiega Direttore di Cardiologia ed Emodinamica, Francesco Versaci, sta “nella rete di assistenza e nella sinergia con il 118, che permette di portare il paziente il sala operatoria in tempi strettissimi, anche bypassando il Pronto Soccorso”.

La cardiologia dell’ospedale Goretti di Latina prima in Italia nella cura dell’infarto con 519 angioplastiche nel 2022. A porre il presidio laziale in vetta alla classifica sono i dati della Gise, la Società italiana di cardiologia interventistica. Un risultato accolto con grande soddisfazione dal direttore dell’Uoc di Cardiologia ed emodinamica, Francesco Versaci, che sottolinea come non solo il Goretti ma l’intera Italia possa vantare risultati positivi in questo campo, anche nel confronto europeo.

“Non vi è dubbio che siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, siamo il primo ospedale in Italia per le cure dell’infarto e tra i top 10 in Europa”, dichiara Versaci al nostro giornale. “In realtà – precisa – non solo il Santa Maria Goretti ma il nostro Paese in generale fa registrare risultati estremamente buoni in questo ambito, con una media è molto alta di interventi e un numero di pazienti trattati per milioni di abitanti che non si discosta da quelli dei Paesi più evoluti dell’Europa. Stiamo andando molto bene”.

Versaci evidenzia come il trattamento corretto e tempestivo dell’infarto sia “estremamente importante, perché ogni minuto di ischemia perdiamo circa 27 milioni di cellule cardiache. Trattare il paziente in modo adeguato entro i primi 90 minuti dall’insorgenza dei sintomi vuol dire restituire al paziente la possibilità di una vita normale, in termini di anni residui e di qualità di vita”.

Ma qual è il punto di forza del Goretti in questo campo: “Si tratta – spiega il direttore della Cardiologia e dell’emodinamica – di un risultato raggiunto grazie alla creazione di una rete di assistenza particolarmente efficiente, che può contare su una grande sinergia con il 118. Questa rete consente di diagnosticare l’infarto sin dal primo contatto tra il pazienti e il 118, così da trasferire il paziente direttamente in Emodinamica, dove l’equipe è già pronta ad assiterlo, bypassando del tutto il Pronto Soccorso. In 10 anni abbiamo trattato oltre 7.700 pazienti”.

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