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Lunedì 17 LUGLIO 2023
Caldo. Fimmg Roma: “Nel Lazio riattivare le Usca-r, l'invito arriva dal ministero”

A pochi giorni dalle polemiche sulla chiusura definitiva delle Uscar nel Lazio, arriva l’indicazione del ministero della Salute per riattivarle allo scop odi rafforzare l’assistenza contro le ondate di calore. Bartoletti: “I fatti confermano il nostro giudizio. Se non si vuole dare credito ai numeri ed efficienza del modello Usca-r, almeno si dia burocraticamente ascolto alla circolare del ministero della Salute”.

La Fimmg Roma accoglie con soddisfazione la circolare del ministero della Salute che, per far fronte alle ondate di calore il ministero della salute, raccomanda alle Regioni, tra le altre cose, di riattivare le Usca-r, strutture nate nel corso della pandemia Covid per garantire gli interventi a domicilio ed evitare accessi all'interno dei pronto soccorso; obiettivi che ora, secondo il ministero, potrebbero essere applicati alla domanda di assistenza per le ondate di calore.

Una indicazione, quella del ministero, che arriva a pochi giorni dalle polemiche, nel Lazio, per la chiusura definitiva dell’esperienza delle Uscar. “La Regione Lazio ha liquidato le Usca-r il 30 giugno con atto burocratico lasciando cadere il progetto, senza alcuna riflessione su dati e efficacia della struttura, che non è un carrozzone ma agile strumento di supporto alle Asl nei casi in cui si verifica un'emergenza come sta avvenendo questi giorni a causa delle elevatissime temperature” dichiara in una nota Pier Luigi Bartoletti segretario provinciale della Fimmg Roma, la Federazione italiana medici di famiglia della capitale.

“Abbiamo considerato la scelta della Regione burocratica e superficiale - continua Bartoletti – e i fatti confermano il nostro giudizio”.

Per il segretario della Fimmg Roma, “vista la circolare del Ministero c’è spazio e modo per rivedere quella decisione e correre ai ripari per stabilizzare un progetto, che ha garantito il collegamento tra territorio e ospedale in modo egregio. Non si tratta di attuare scelte politiche, individuare sedi e attrezzature, ma di applicare buon senso, e garantire assistenza domiciliare puntuale e immediata a persone in difficoltà per il caldo”.

“Se non si vuole dare credito ai numeri ed efficienza del modello Usca-r - conclude Pier Luigi Bartoletti - almeno si dia burocraticamente ascolto alla circolare del ministero della Salute”.

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