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Mercoledì 12 LUGLIO 2023
Trento. Contratto comparto, sindacati auspicano soluzioni contro le dimissioni
I sindacati, riferisce il segretario della Uil Fpl, Giuseppe Varagone, hanno fatto presente al tavolo di contrattazione la gravità della situazione: “Le dimissioni volontarie tra dirigenza medica e personale sanitario sono passate dallo 0,8% al 1,5 % annue, rischiando così di mettere in crisi i servizi”. L’auspicio auspica che il nuovo contratto possa essere la base per invertire la rotta e per Varagone “stiamo andando nella direzione giusta”.
Prende sempre più forma il rinnovo del CCPL 2022-2024, che vede uno stanziamento di 300mlioni di euro suddivisi nei tre anni. Notizia, di ieri quando i sindacati e gli assessori Stefania Segnana, con delega alla Sanità e Achille Spinelli con delega allo sviluppo economico, si sono messi attorno ad un tavolo a discutere sul quantum. Le OO.SS. si sentono soddisfatte, in particolare il segretario generale della Uil Fpl Sanità del Trentino Giuseppe Varagone, che spiega: “stiamo andando nella direzione giusta, adesso che abbiamo concordato uno stanziamento di 300milioni di euro in tre anni per il rinnovo CCPL 2022-2024, non ci resta altro che sottoscrivere nero su bianco attraverso il protocollo di intesa che avverrà il prossimo 18 luglio fra la parte politica ed i sindacati”.
Questi tavoli sono anche occasione di riportare alla politica quali sono le criticità irrisolte fra le corsie degli ospedali. Il Segretario generale della Uil Fpl Sanità del Trentino Giuseppe Varagone ha evidenziato quanto siano importanti gli stanziamenti per il rinnovo del nuovo contratto 2022-2024, ma che tutto questo dovrà essere accompagnato anche da dei correttivi sulle carenze organizzative, di personale ecc. ecc.
“Al tavolo abbiamo riportato ad entrambi gli assessori quanto ci stanno preoccupando le dimissioni volontarie in Apss – spiega Varagone - tra dirigenza medica e personale sanitario che sono notevolmente aumentate, passando dallo 0,8% al 1,5 % annue, rischiando così di mettere in crisi i servizi e le unità operative. La motivazione principale che riscontiamo è la difficolta a conciliare la vita privata con quella lavorativa, fatte da continui richiami in servizio, negazioni di aspettative o di permessi di varia natura, analogo problema si sta verificato anche tra il personale amministrativo ce è sempre di meno con carichi di lavoro sempre più elevati, quando invece in altre regioni come in Val d’Aosta tramite una delibera Regionale hanno remunerato i sanitari con 350,00 euro e i medici con 800,00 euro al mese.”.
“Se negli ospedali di Trento e Rovereto – riporta il segretario generale della UIL FPL Sanità del Trentino - la situazione è preoccupante, negli ospedali di valle non va meglio, basti pensare che nei servizi di patologia clinica di Cavalese e Cles il numero dei tecnici sanitarti di laboratorio si sono ridimensionati facendo fatica a coprire i turni e le pronte disponibilità. Il Pronto soccorso dell’ospedale di Cles il quale, con 25000 prestazioni l’anno risulta il terzo del Trentino, con il numero attuale di personale infermieristico la situazione è poiché insostenibile.”
Altro fatto importante che il segretario generale della UIL FPL Sanità del Trentino riporta è che negli ultimi mesi 7 infermieri nel distretto di Vallagarina hanno cessato il proprio servizio e a tutt’oggi non sono stati sostituiti. “Va da sé - continua Varagone - che i carichi di lavoro per chi resta sono aumentati fra ore di straordinario in eccedenza e la difficoltà di poter usufruire delle ferie”.
Altro tema che ieri è stato portato davanti all’assessore Segnana e Spinelli è il valore del buono pasto che è diventato improponibile a fronte degli aumenti dei ristoratori che hanno dovuto aumentare i prezzi per il caro bollette. Inoltre, hanno chiesto le OO.SS. che venga data la possibilità a tutti i dipendenti dell’Apss che lo stesso buono pasto si possa usufruire al di fuori delle mense aziendali o di fare cumulo di quelli inutilizzati remunerandoli a fine mese in busta paga come avviene nelle altre realtà pubbliche e/o privare sia in Trentino che altrove.
Endrius Salvalaggio
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