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“Nel 2000, mentre andavo al lavoro in moto, un’auto ha fatto un’improvvisa inversione a U e mi ha travolto. Nell’incidente ho riportato una lesione del midollo spinale e da allora non posso più camminare”. Inizia così il racconto di Massimo Cagiola, 54enne di Trevi, in provincia di Perugia, protagonista di una nuova puntata della serie “Sport senza barriere”, dedicata agli assistiti Inail che hanno subito infortunio sul lavoro e, attraverso lo sport e i servizi forniti dall’Istituto si sono reinseriti socialmente. Prima il basket in carrozzina, poi la pallamano e da alcuni anni il tennis in carrozzina a livello agonistico. Al momento dell’incidente Massimo lavorava come pasticcere e non era uno sportivo. Poi, spinto da alcuni amici e frequentando i corsi di avviamento allo sport messi a disposizione dall’Inail, ha iniziato ad allenarsi regolarmente e a poco a poco si è reinserito nella società. “Non sapevo neanche come fosse fatta una racchetta da tennis - spiega. Ma mi è venuto subito spontaneo giocare ed ho imparato in fretta. Il tennis mi regala energia e benessere e fatto nuove amicizie. Ma quando scendo in campo è una guerra: io voglio vincere!”. Oltre al supporto offerto attraverso il Centro Protesi, le sue filiali e i punti di assistenza attivi sul territorio, Inail mette a disposizione dei propri assistiti, con la collaborazione del Comitato Italiano Paralimpico, corsi di avviamento allo sport con l’obiettivo di ottenere un maggior benessere psicofisico per gli infortunati e il loro reinserimento sociale.
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Mercoledì 07 GIUGNO 2023
Sport senza barriere, la storia di Massimo dall’incidente al tennis in carrozzina: “In campo per vincere”
Oggi 54enne, nel 2000 rimase vittima di un incidente in moto che gli causo una lesione del midollo spinale che gli ha impedito di camminare. Prima il basket in carrozzina, poi la pallamano e da alcuni anni il tennis in carrozzina a livello agonistico. Al momento dell’incidente Massimo lavorava come pasticcere e non era uno sportivo.
Nel video-racconto Cagiola ripercorre l’esperienza vissuta a partire dal lungo e difficile periodo di riabilitazione post-infortunio, in cui ha attraversato momenti di profondo sconforto, fino al recupero della fiducia in sé stesso e nelle proprie capacità.
Il reinserimento sociale delle persone con disabilità da lavoro attraverso lo sport affianca il sostegno economico destinato dall’Inail agli assistiti e, con il tempo, ha acquisito un ruolo sempre più centrale tra le attività istituzionali. Attraverso il Centro Protesi di Vigorso di Budrio, l’Istituto fornisce i servizi necessari per avviare il percorso di riabilitazione, servizi che possono includere anche protesi per praticare diverse attività sportive.
Fonte: Inail
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