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Mercoledì 31 MAGGIO 2023
Pnrr. Fimmg: “Bene Meloni. Case della Comunità non sono la soluzione”

Il segretario Scotti sulle parole del presidente del Consiglio: “Stiamo lavorando per definire progetti utili a soluzioni che soddisfino le esigenze dei pazienti e siano gratificanti e attrattive per i medici”.

“Quelle del Presidente del Consiglio sono affermazioni che la medicina generale sottoscrive in pieno, perché i problemi della Sanità italiana non si potranno mai risolvere costruendo “cattedrali nel deserto”. Serve invece un lavoro certosino che realizzi un sistema di cura e di assistenza sempre più capillare e prossimo al cittadino”. Con queste parole il Segretario generale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, esprime apprezzamento per le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul tema della Sanità. In linea con le priorità espresse da Meloni, Scotti ribadisce che «serve una riorganizzazione del territorio con investimenti sul personale», perché “non sono certo le Case di Comunità la soluzione”.

Temi sui quali Fimmg sta portando avanti un lavoro costante e imponente, in sinergia e grazie alla disponibilità del ministro Orazio Schillaci e di tutta la squadra del dicastero della Salute.

“Stiamo lavorando – prosegue Scotti – per definire progetti utili a soluzioni che soddisfino le esigenze dei pazienti e siano gratificanti e attrattive per i medici». Un lavoro, insomma, che punta a superare sterili discussioni sui modelli attuativi del Pnrr, che inevitabilmente generano disinteresse dei professionisti verso la medicina generale e un impoverimento della rete assistenziale. Infine, Scotti sottolinea quanto stia diventando proficuo il dialogo con il presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, nell’individuazione di modelli che vedono nella collaborazione tra medici di famiglia e farmacie la realizzazione di un’assistenza sempre capillare e prossima al cittadino. «Modelli di assistenza disponibili in tutte le realtà, non solo nei “deserti” urbani dove sorgeranno le Case di Comunità”, conclude Scotti.

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