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Martedì 30 MAGGIO 2023
Ddl Cantù. Fismu: “Alcune buone proposte ma andare verso modello di specialistica ambulatoriale”

"Forse questo disegno di legge, con le opportune modifiche, potrebbe essere la leva che porta a quel ruolo unico della medicina generale sul modello della specialistica ambulatoriale, con conseguente miglioramento anche delle condizioni di lavoro. Speriamo in un confronto aperto con tutte le forze sindacali e cultuali della sanità pubblica. Noi ci saremo”. Così il segretario nazionale Francesco Esposito.

"Positiva l’impostazione di un disegno di legge che espressamente valorizza il rapporto fiduciario con il paziente, riduce il massimale, mette al centro il medico di medicina generale nella rete delle cure sul territorio, ma che punta anche sulla medicina di gruppo, la continuità dell’assistenza e su un aumento del personale medico. Certo è anche vero che rimane da comprendere come reperire questo ulteriore reclutamento di professionisti, vista la carenza strutturale di questi anni. Ma anche vorremmo essere certi di un adeguato stanziamento di ricorse per la medicina di gruppo, l’associazionismo e il conseguente fabbisogno di infermieri e personale amministrativo per gli ambulatori”.

Così Francesco Esposito, segretario nazionale di Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti, (ora FMT-Federazione Medici del Territorio) ha analizzato il nuovo ddl sulla medicina territoriale presentato dalla senatrice Maria Cristina Cantù.

“La previsione di un aumento dell’orario di apertura degli studi a 25 ore minimo - continua Esposito - apre una riflessione sul rapporto tra medici e Ssr, con un cambio di paradigma della componente oraria rispetto alle ‘scelte’. Forse questo disegno di legge, con le opportune modifiche, potrebbe essere la leva che porta a quel ruolo unico della medicina generale sul modello della specialistica ambulatoriale, con conseguente miglioramento anche delle condizioni di lavoro sul piano delle tutele, maternità, malattie, ferie, per i medici di famiglia e di medicina generale. Speriamo in un confronto aperto con tutte le forze sindacali e cultuali della sanità pubblica. Noi ci saremo”.

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