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Lunedì 22 MAGGIO 2023
Un’anagrafe individuale dell’assistenza per tutelare i pensionati



Gentile Direttore,
le scrivo come Presidente di Federspev e Le segnalo che abbiamo proposto al Governo, in un recente incontro con la premier Meloni, l’istituzione di una anagrafe individuale dell’assistenza (banca dati individuale e per nucleo familiare) per dare modo ai politici di fare scelte oculate a favore delle famiglie e smetterla di vessare i pensionati che sono il vero welfare dell’Italia in quanto aiutano sia figli che nipoti in questo periodo di crisi.

Ad oggi non si ha un quadro reale delle esigenze delle famiglie, di chi ottiene e cosa ottiene come assistenza dallo Stato; i furbi ottengono di più, le persone più fragili spesso non sanno neanche a cosa possono accedere. Inoltre il potere d’acquisto delle pensioni è assicurato dalla perequazione o indicizzazione o rivalutazione. Il taglio alle pensioni superiori ai 2.100 euro lordi mensili previsto rappresenta un vero e proprio furto a danno delle pensioni sia medio-basse che medio-alte. I danni nei prossimi 10 anni causa effetto trascinamento: 13-20 mila euro per le pensioni da 2.100 a 3.000 lordi mensili; 115 mila euro per le pensioni di 10.000 lordi mensili (5.200 euro netti ca).

Per i pensionati degli ultimi 4/5 anni con calcolo contributivo si profilano evidenti profili di incostituzionalità. Le pensioni sono un patto con lo Stato e lo Stato che non rispetta i patti con i suoi cittadini perde di credibilità e crea sfiducia nelle istituzioni.

Come Federspev, anche al nostro recente congresso nazionale a Palermo, abbiamo evidenziato che negli ultimi 15-20 anni le pensioni sono state taglieggiate da tutti i governi che si sono succeduti ed ora non intendiamo più subire, avvieremo azioni legali a tutela delle pensioni perché il merito e la fedeltà fiscale non vengono tenuti in conto. La pensione esige proporzionalità tra quantità e qualità del lavoro svolto.
Nel 2023/24 la perequazione delle pensioni medio-alte è stata azzerata o fortemente limitata in 13 degli ultimi 17 anni con perdita del 20-25% del valore legittimamente maturato e consolidato, con aggravio per coloro che hanno versato il contributo di solidarietà. La rivalutazione annuale delle pensioni non costituisce un aumento bensì uno strumento per conservare nel tempo il potere d’acquisto delle pensioni contro principi costituzionali (artt.3-36-38 e 53) e di decine di sentenze della Corte di giustizia.

Rappresentiamo la categoria fiscale dei medici-farmacisti-veterinari (mediamente 55mila euro lordi annui) che appartiene a quel 5% di 41 mln ca di contribuenti che sostengono ben il 40% dell’IRPEF totale del nostro Paese. I continui tagli e blocchi costituiscono una violazione del patto sottoscritto con i cittadini pensionati e le istituzioni (legittimo affidamento). Producono danni strutturali e permanenti perché si ripercuotono su tutti gli anni successivi di percezione della pensione e ne risentono tutte le famiglie. Monitorare meglio a chi vanno le misure di assistenza e separarle dal tema della previdenza aiuterà a fare scelte oculate per il presente e futuro delle famiglie e ad avere un reale quadro della situazione nazionale.

Prof. Michele Poerio
Presidente Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove FEDER.S.P.e V.

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