quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 16 OTTOBRE 2012
Decreto Balduzzi. Siti: “No ad accorpamento tra discipline mediche e veterinarie"

“Incoerenti e di dubbia legittimità”. Così la Società italiana di igiene definisce le modifiche al Dlgs 502/92 previste dal Decreto Balduzzi in materia di sicurezza alimentare. "Accorpando le competenze mediche e quelle veterinarie si rischia di confondere e complicare la delicata disciplina".

I medici igienisti dicono no a modifiche “incoerenti e di dubbia legittimità” del Dlgs. 502/92 previste dall’art. 4, comma 1, lettera b-bis del testo del Decreto Balduzzi licenziato dalla Commissione Affari Sociali, che modificando il comma 4 dell’articolo 7 quater del Dlgs 502, prevede che “Le strutture organizzative dell'area di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare operano quale centro di responsabilità, dotato di autonomia tecnico-funzionale e organizzativa nell'ambito della struttura dipartimentale e rispondono del perseguimento degli obiettivi dipartimentali e aziendali, dell'attuazione delle disposizioni normative e regolamentari regionali, nazionali e internazionali, nonché della gestione delle risorse economiche attribuite”

“Riteniamo – spiega la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti) in una nota - che si rischi di confondere e complicare la delicata disciplina della sicurezza alimentare, tema strategico in chiave nazionale e comunitaria. I medici igienisti rivendicano le piene competenze in tema di rischi per la salute umana, igiene e sicurezza degli alimenti e nutrizione e sottolineano i rischi che deriverebbero da un accorpamento di discipline mediche e veterinarie”.

“Spending review –commenta il nuovo presidente della Siti, Michele Conversano - non significa che tutti possono occuparsi di tutto e che le professionalità vengano mortificate come invece deriverebbe dall'approvazione di questo improvvido provvedimento che sovrappone competenze mediche e veterinarie".

Per questo la Siti auspica che “il Governo ne prenda atto e accantoni questa assurda proposta che peraltro prevarica le competenze organizzative delle Regioni e delle Province Autonome”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA